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Il devastante terremoto in Myanmar riporta alla luce antichi monumenti e rovine

Il terribile e devastante terremoto di magnitudo 7.7 che ha colpito il Myanmar il 28 marzo scorso ha causato migliaia di vittime e innumerevoli danni. Inoltre, in tutta la zona, si sono formate crepe e fenditure le quali hanno avuto conseguenze inaspettate. Infatti, proprio queste crepe e fenditure stanno riportando alla luce antichi monumenti e rovine, sepolti e dimenticati nel corso del tempo.

Tornano alla luce le rovine perdute del Myanmar

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Crediti foto: @Dipartimento di Archeologia e Museo Nazionale

Fonti locali hanno riferito che vicino a Tada-U, una piccola cittadina del Myanmar centrale che si trova a circa 10 km di distanza da Mandalay, il capoluogo della provincia (e seconda città più grande della Birmania), sono comparse diverse rovine e monumenti. Secondo gli archeologi potrebbero essere i resti di ciò che rimane di un “palazzo sull’acqua” risalente all’epoca della dinastia Konbaung.

La dinastia Konbaung, nota anche con l’appellativo di Terzo Impero birmano, fu effettivamente l’ultima dinastia al governo della Birmania, fra il 1752 e il 1885. Successivamente, infatti, la regione fu annessa all’Impero britannico durante le guerre anglo-birmane.

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Crediti foto: @Dipartimento di Archeologia e Museo Nazionale

Il palazzo sull’acqua in questione probabilmente era collegato alla città reale di Ratnapura Ava, cioè la “Città delle gemme”. Era l’ex capitale imperiale dei regni birmani dal XIV al XIX secolo.

Ratnapura Ava si trova a Inwa, circa 5,8 km a nord di Tada-U e, nel corso dei secoli, la saccheggiarono e ricostruirono diverse volte. Tuttavia la capitale fu definitivamente abbandonata dopo essere stata distrutta da una serie di violenti terremoti nel marzo del 1839.

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I ricercatori sostengono che fra le rovine siano presenti fondamenta, scale e tracce di padiglioni che corrispondono alle illustrazioni presenti su antichi manoscritti in foglie di palma. Bisognerà però attendere ulteriori dati e studi per confermare o smentire tale ipotesi. Questo anche perché i drammatici effetti del terremoto di marzo si stanno facendo ancora sentire.