Storia Che Passione
principessa Plantageneti

4 insospettabili cose che una principessa medievale poteva fare

Nel medioevo le ragazze, così come i ragazzi, erano molto importanti nell’ottica di politiche matrimoniali vantaggiose per i nobili d’alto rango. La vita di queste donne è molto diversa dallo stereotipo moderno della principessa medievale. Il primo fatto che potrebbe sorprenderci: Una principessa poteva esercitare il comando all’interno di un castello. Prendiamo ad esempio Eleonora d’Inghilterra, figlia di Edoardo I, che sposò Enrico III di Bar, un nobile della Francia del Nord. Durante una battaglia il suo sposo si ritrovò prigioniero dei nemici e le responsabilità di suo marito caddero su Eleonora, che non si lasciò intimidire.

principessa Plantageneti

A testimoniarci i doveri di una donna ricca è Christine de Pisan, secondo la scrittrice una donna nobile dovrebbe: ”sapere come usare le armi … in modo che possa essere pronta a comandare i propri uomini in caso di necessità”. Eleonora possedeva queste qualità e amministrò i poderi di suo marito con abilità e scaltrezza.

castello principessa

Seconda curiosità: le principesse potevano sposarsi per amore. Giovanna d’Acri, principessa diciottenne, seconda figlia di Edoardo I, per politiche matrimoniali si ritrovò sposa di un uomo molto più grande di lei. Durante il matrimonio si innamorò di un giovane senza terre al seguito del marito. Quando suo marito morì lei pretese di sposare l’uomo che amava ed ebbe la meglio su suo padre. Terza curiosità: potevano leggere e scrivere. Maria Plantageneta, la quarta figlia diventata adulta di Edoardo I, commissionò una storia del regno di suo padre. Chiese di redigerla in Anglo normanno e la revisionò personalmente.

gioco dei dadi nel medioevo

Infine, la quarta curiosità: potevano giocare d’azzardo! Gli aristocratici medievali giocavano frequentemente con i dadi e con gli scacchi, cosa che li faceva trovare in difficoltà nel pagamento dei loro debiti. In particolare Maria Plantageneta, ordinata monaca all’età dei sei anni, amava l’oro e il suo vizio più grande era proprio quello del gioco d’azzardo. Cosa che la portava a chiedere frequentemente al padre ingenti somme di denaro per pagare i debiti accumulati nel gioco.