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un braccialetto romano con la testa di serpente è l'ultima scoperta a Courteenhall in Inghilterra

Un braccialetto romano con la testa di serpente è l’ultima scoperta a Courteenhall, in Inghilterra

Courteenhall è un piccolo villaggio situato ad 8 km a sud del capoluogo della contea di Northampton, in Inghilterra. Nella tenuta abitano circa un centinaio di persone e si sviluppa tutt’attorno ad un palazzo di campagna del XVIII secolo, costruito da Sir William Wake. Proprio qui, recentemente, alcuni cacciatori di tesori con i loro metal detector hanno portato alla luce reperti archeologici appartenenti molto probabilmente ai romani. Sicuramente, tra i vari manufatti ritrovati, quello che più di tutti ha dato nell’occhio è un braccialetto con la testa di serpente.

Non si sa se questi oggetti provengano da tombe o se con il tempo dagli aratri li abbiano trascinati tra i campi. In ogni caso, si tratta della prima vera importante scoperta in questo territorio, che darà avvio ad una serie di spedizioni per esplorare a fondo la tenuta dove, quasi sicuramente, si ergeva una villa romana.

Il braccialetto, ritrovato dal macchinista Phil Craddock, risale ad periodo compreso tra il 50 e il 200 d.C. I gioielli a forma di serpente hanno sempre un fascino particolare e denotano grazia, seduzione e mistero. In numerose civiltà, infatti, il serpente ha avuto significati importanti e talvolta ambivalenti, con riferimenti alla morte, al bene e al male.

Questo animale ha la capacità di rigenerarsi cambiando la propria pelle in un processo evolutivo che ha sempre catturato l’immaginario dell’uomo. In generale, quindi, è il simbolo della longevità e della vita nuova. L’incertezza sul suo reale significato aggiunge una nota di mistero alla scoperta.

Insieme al bracciale c’erano molti altri oggetti come una testa d’ascia dell’età del ferro, monete, anelli e pietre preziose. L’idea adesso è di iniziare una mostra in itinere tra le varie biblioteche del Northamptonshire per mostrare queste nuove scoperte provenienti da Courteenhall. Inoltre molti dei manufatti sono stati acquisiti attraverso il Portable Antiquities Scheme del British Museum, evidenziando l’importanza della collaborazione tra appassionati e istituzioni nella preservazione del patrimonio.