Tra Sydney e Melbourne, Canberra gode

Tutti abbiamo quello zio simpatico che durante il pranzo di Natale ha voglia di intrattenere i parenti con domande dal retrogusto di cliché. Ecco, lo zio in questione potrebbe chiedervi di che colore fosse il cavallo bianco di Napoleone (spoiler: si chiamava Marengo, ed era uno stallone arabo dal manto grigiastro, non bianco) o quale sia, ad oggi, la capitale dell’Australia. A quest’ultimo quesito, così, di primo impatto, verrebbe da rispondere Sydney, al massimo Melbourne. Lo zio però vi fulminerebbe con lo sguardo, così come un professore universitario falcia con gli occhi l’esaminato che compie uno strafalcione. E benché la natura della domanda sia prettamente geografica, è la curiosità storica che si cela dietro la scelta della capitale australiana – che per la cronaca, è Canberra – a poterci stuzzicare l’interesse.

La domanda sorge spontanea: perché la capitale dell’Australia è l’anonima Canberra, e non le ben più gettonate Sydney o Melbourne? La ragione, per quanto possa sembrarvi assurdo, risiede in un litigio. Un litigio che a sua volta trovò la sua ragion d’essere in una leggendaria rivalità.

Partiamo dunque dall’inizio della vicenda. In quest’ottica, non ripercorrerò i primordi della colonia penale britannica d’Australia – pardon, del Nuovo Galles del Sud – dato che già esiste un approfondimento in merito (questo se interessati). Tuttavia un minimo di contesto storico, oltre che geografico, è dovuto. Sydney venne su un po’ a casaccio: scarsissima pianificazione urbanistica, servizi cittadini inizialmente inesistenti, mancanza di razionalità edilizia. Questo perché, di base, l’insediamento era utile quasi esclusivamente per la sua essenza detentiva.

Ragionamento completamente diverso va fatto per Melbourne. I britannici si insediarono sulla costa sud-orientale con l’intenzione di costruire un porto strategicamente importante per la regione. Dunque la città di Melbourne, a differenza di Sydney, venne pensata già per essere un centro urbano razionalmente sviluppato. Per intenderci: risale al 1837 il primo piano d’espansione urbana. Con la corsa all’oro vittoriana della metà del secolo, la popolazione raddoppiò, toccando le 40.000 anime. Melbourne divenne la prima città d’Australia per abitanti, distinguendosi come la controparte sontuosa e ordinata di Sydney.

La rivalità fra la rustica Sydney e l’emergente Melbourne si fece progressivamente più accesa col trascorrere dei decenni. A cavallo fra XIX e XX secolo l’antagonismo sfociò in una vera e propria disputa istituzionale. L’Australia si federò come dominion dell’Impero britannico nel 1901. Il nuovo Commonwealth of Australia ebbe dunque l’obbligo di indicare una capitale ufficiale.

Sydney portava acqua al suo mulino asserendo come fosse la città propriamente detta più antica del Paese. Melbourne rispondeva con i dati demografici e con l’orgoglioso vanto di essere più adatta (in quanto meglio costruita) al ruolo di capitale. Né l’una, né l’altra avrebbe mai accettato l’onta di essere il secondo polo del Commonwealth. Sarà la legge non scritta più vecchia del mondo, ma caspita se funziona: fra le due litiganti, si forgiò ex novo una terza città, Canberra, per godere.

La sezione 125 della Costituzione australiana specificò che il centro amministrativo australiano ad interim fosse Melbourne, ma che la nuova capitale sarebbe sorta nello Stato del Nuovo Galles del Sud (lo stesso di Sydney), a patto che si trovasse come minimo a 160 km di distanza dal capoluogo Sydney. Alla fine nel 1908 sulla mappa si scelse un punto a 300 km da Sydney, situato ai piedi delle Alpi australiane. L’iter fu abbastanza veloce, poiché nel 1911 le autorità statali dichiararono formato il Territorio della Capitale Australiana; lo stesso anno si scelse l’architetto che si occupò della planimetria capitolina (in realtà fu un lavoro a due fra l’architetto statunitense Walter Burley Griffin e sua moglie Marion Mahony Griffin); finalmente nel 1913 scelsero il nome di Canberra.

Il nome derivò dalla parrocchia di Camberry, punto di riferimento sociale e religioso dell’area. Ma se ci ponessimo la domanda sull’origine del toponimo Camberry o sulle ragioni dietro la modifica dell’ortografia (la “n” al posto della “m”) allora finiremmo in un calderone di ipotesi che accende la comunità accademica australiana da più di un secolo. Detto in parole spicciole: nessuno lo sa.

Per concludere, il Parlamento australiano restò a Melbourne fino al 1927, anche se alcuni edifici governativi (incentrati sulla pubblica amministrazione e l’economia) non si smossero da Sydney. Dagli anni ’50 in poi Canberra accolse gran parte delle strutture istituzionali; l’ultima ad arrivare fu l’Alta Corte d’Australia nel 1980.