Storia Che Passione
Porta del Diavolo maniglione

Tra esoterismo e magia, la Porta del Diavolo di Palazzo Trucchi di Levaldigi

Torino è la città italiana fra le più legate all’esoterismo e alle tenebre dei sommovimenti notturni. Famosa per appartenere sia al cosiddetto “Triangolo della Magia Nera” che a quello della “Magia Bianca“, non stupisce che la storia di oggi sia ambientata proprio nel capoluogo della regione Piemonte. Parleremo di Palazzo Trucchi di Levaldigi e della sua rinomata Porta del Diavolo. Tenetevi forte.

La struttura in questione è molto antica, costruita tra il 1673 il 1677, e rappresenta una perfetta ambientazione da film dell’orrore. A commissionarla fu il ministro delle Finanze Giovanni Battista Trucchi conte di Levaldigi, ricco uomo del tempo e invischiato in diversi contesti di potere.

La peculiarità del palazzo si riscontra subito, gli osservatori più attenti notano immediatamente un particolare agghiacciante. Il picchiotto della porta rappresenta un diavolo dorato, in forte risalto sul colore scuro del legno. Per bussare all’imponente abitazione bisognava quindi mettere la mano nelle fauci di Belzebù.

Non fu un luogo che richiamava solo alla mente i film dell’orrore. Diverse scene di paura e morte si consumarono fra le sue mura, alimentando la fama negativa del posto nella città meglio predisposta a riceverla. La prima di queste risale al 1790, quando una ballerina fu uccisa senza pietà con uno stiletto. In seguito un violento tuono fece cadere le vetrate del palazzo e consentì a tutti gli ospiti di fuggire. Nessuno fu mai arrestato o individuato come colpevole.

7 anni dopo, nel 1797, fu la volta del Generale Du Perril. La sua scorta lo attendeva davanti al famoso portone, pronta a partire in missione. Il generale non uscì mai però da Palazzo Trucchi. Il posto sembrava averlo inghiottito, le successive ricerche non diedero esiti positivi per 20 anni. Alla fine alcuni muratori lo ritrovarono durante dei lavori di ristrutturazione all’interno di un muro.

Gli esperti di esoterismo e magia dicono che l’aura negativa provenga anche dal fatto che il palazzo era una fabbrica di tarocchi. Secondo altri sono solo dicerie. Se volete vedere da vicino, non vi resta che fare un salto a Torino.