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Teorie e dubbi all'origine della croce celtica

Teorie e dubbi all’origine della croce celtica

A prima vista, la croce celtica potrebbe sembrare soltanto una delle molte varianti della croce cristiana, un simbolo religioso diffuso in tutta l’Europa medievale. Ma basta uno sguardo più attento per accorgersi di quel dettaglio che la rende unica: un cerchio che abbraccia le braccia della croce. È proprio questa forma, semplice e al tempo stesso enigmatica, ad aver reso la croce celtica un emblema intramontabile della cultura delle isole britanniche, o se preferite, dell’identità delle antiche terre celtiche. La sua origine, tuttavia, resta avvolta in un alone di mistero. Un mistero dove dove mito, arte e fede si intrecciano in modo indissolubile.

Teorie e dubbi all'origine della croce celtica

La nascita della croce celtica è generalmente collocata tra l’VIII e il IX secolo, durante la fase più intensa della cristianizzazione dell’Irlanda e delle regioni celtiche circostanti. Già da tempo in quei territori esisteva la tradizione di innalzare croci di legno o di pietra per segnare luoghi di culto, ma è in questo periodo che comparvero le grandi croci monumentali, scolpite con straordinaria maestria e collocate nei pressi di monasteri, cimiteri e santuari.

Costituivano un vero e proprio mezzo di comunicazione visiva in un mondo dove la parola scritta era privilegio di pochi. Le superfici di queste croci venivano infatti decorate con scene tratte dalla Bibbia che servivano a istruire i fedeli analfabeti. In un’Irlanda povera di grandi chiese e vetrate istoriate, la croce divenne così il principale strumento di catechesi e di arte sacra.

Ma è nel cerchio che si cela il fascino più profondo del simbolo. Da secoli gli studiosi discutono sul suo significato. Alcuni lo interpretano come una rappresentazione del sole, elemento sacro per i popoli celtici precristiani. In questa prospettiva, la croce celtica sarebbe il frutto di un sincretismo religioso, cioè la fusione tra le antiche credenze pagane e la nuova fede cristiana. Il cerchio, simbolo della luce, dell’eternità e del ciclo della vita, sarebbe stato incorporato nel simbolo cristiano per facilitare la transizione spirituale delle popolazioni convertite. Il risultato fu una croce che univa Cristo e il sole, il cielo e la terra, la vita e la resurrezione. Un ponte tra due mondi che in quel momento storico convivevano e si sovrapponevano.

croce celtica monastero

Un’altra interpretazione, più pragmatica ma non meno suggestiva, attribuisce al cerchio una funzione strutturale. Le grandi croci in pietra, spesso alte diversi metri, erano soggette a incrinarsi a causa del peso e dell’erosione. L’anello avrebbe quindi contribuito a rinforzare la struttura, distribuendo la pressione e impedendo che i bracci si spezzassero. È possibile che entrambe le spiegazioni siano vere. Nel Medioevo, del resto, la funzionalità e il simbolismo raramente erano in conflitto, e spesso un dettaglio architettonico assumeva anche un significato mistico.

Nel corso dei secoli, la croce celtica divenne non solo un simbolo religioso ma anche un segno d’identità culturale. Con il Rinascimento celtico tra XIX e XX secolo – un movimento culturale e letterario che cercava di riscoprire le radici autoctone contro il dominio britannico – essa tornò prepotentemente alla ribalta. In Irlanda e in Scozia, poeti, artisti e intellettuali la adottarono come emblema di rinascita nazionale, ricollegandola all’idea di un passato mitico e di una spiritualità propria, non filtrata dall’egemonia inglese. Dalle pietre dei monasteri medievali alle pagine dei manifesti patriottici, la croce celtica divenne il cuore visivo di un’identità collettiva, capace di evocare insieme fede, memoria e appartenenza.

croce celtica Irlanda

Nel mondo contemporaneo, questo simbolo ha continuato a vivere e trasformarsi. Oggi appare sulle lapidi dei cimiteri irlandesi, sui gioielli tradizionali, nei loghi di associazioni culturali e persino nella moda. Tuttavia, la sua fortuna ha conosciuto anche derive più oscure. Durante lo scorso secolo (e ancora oggi, invero), alcune organizzazioni estremiste e suprematiste europee e americane hanno adottato la croce celtica come segno identitario. Attuarono così una distorsione del suo significato originario e lo caricarono di ideologie che nulla hanno a che fare con la sua storia. Nonostante questi abusi, la croce celtica ha mantenuto intatta la sua forza simbolica.