Quello che vedete è il volto di una donna micenea vissuta circa 3.500 anni fa. E prima che gridiate al complotto e al “Comèpossibilesaperecomeeraunvoltoaquellepoca” (tutto rigorosamente senza virgole e spazi), si tratta del frutto di una ricerca basata su moderne tecniche di ricostruzione digitale, scienza forense e archeologia. Se non ci credete, guardate la serie tv Bones per avere un’idea di come funzionino queste tecnologie.
L’incredibile volto di una donna micenea

Tale progetto è frutto dell’iniziativa della dottoressa Emily Hauser, storica e docente di studi classici presso l’Università di Extere. La dottoressa, in un’intervista rilasciata al Daily Mail, ha spiegato che, per la prima volta in assoluto, possiamo vedere il viso di una donna originaria di un regno associato a Elena di Troia. Infatti Clitennestra o Clitemnestra, come preferite, era la sorella di Elena, nonché regina di Micene e moglie di Agamennone secondo la leggenda.
Questa ricostruzione straordinariamente realistica è frutto di un lungo e laborioso lavoro. Tutto è iniziato con una replica in argilla del cranio della donna, replica creata negli anni Ottanta da alcuni ricercatori dell’Università di Manchester. Successivamente l’artista digitale spagnolo Juanjo Ortega G. ha usato questo modello come base per cercare di ricreare una raffigurazione ancora più realistica. Per fare questo ha perfezionato ulteriormente i dettagli del volto usando nuove scoperte in merito all’analisi del DNA, dello scheletro e anche dati provenienti dalla tomba.

Alcune recenti scoperte fatte tramite test genetici hanno evidenziato come i due scheletri scoperti in una singola camera funeraria appartenevano a due fratelli (e non a un marito e moglie come affermato in precedenza).
La donna, morta a circa 35 anni, era stata sepolta in un cimitero reale miceneo, fra il XVII e il XVI secolo a.C. La sua sepoltura comprendeva beni di un certo valore, fra cui anche una maschera d’oro e tre spade. In origine questi reperti erano stati attribuiti all’uomo. Ma adesso l’idea è che appartenessero alla donna.

Secondo Hauser, questo vuol dire che la donna era assai importante dal punto di vista sociale. O forse anche militare. I resti della donna hanno anche svelato tracce di artrosi a carico della colonna vertebrale e delle mani, forse a causa di un intenso lavoro di tessitura svolto quando era in vita.
Così, ecco che tramite le nuove tecnologie, è stato possibile ricostruire il volto di questa antica donna micenea. Il viso appare, fra l’altro, singolarmente moderno, tale forse da ispirare leggende. Come quelle che vedono protagoniste Elena e Clitennestra.