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Quanto dura un momento?

Quanto dura un momento?

Se l’aveste domandato a Beda il Venerabile, monaco e scrittore anglosassone vissuto a cavallo tra VII e VIII secolo, vi avrebbe risposto con solenne convinzione: 90 secondi. Fu lui il primo a tirare in ballo il “momento” come unità di misura del tempo. Oggi siamo abituati ad utilizzare la parola come sinonimo di istante, perciò come un lasso temporaneo estremamente ridotto, quasi sfuggente per quanto breve. Alla luce della sua stringatezza, non lo si definisce con precisione. Un uomo dell’Alto Medioevo non avrebbe compreso l’odierno modo di intendere un momento.

Quanto dura un momento?

Nel suo De temporum ratione, Beda il Venerabile descrive il seguente sistema di misurazione del tempo: un giorno si divide in 24 ore, ma queste 24 ore possono avere una lunghezza uguale o diversa. Nel primo caso si parla di giorno “naturale”, nel secondo di giorno “artificiale”. In ambo i casi, la singola ora è composta da quattro puncta (il nostro quarto d’ora), dieci minuta o quaranta momenta.

In epoca altomedievale il momentum era un quarantesimo dell’ora solare, a sua volta un dodicesimo dell’intervallo tra alba e tramonto. Sopravviene un piccolo inghippo nel caso in cui provassimo a fare una correlazione fra quell’unità di misura e quelle d’uso moderno: come fare con la lunghezza dell’ora solare che varia a seconda della durata del giorno (ricordate che esisteva un giorno naturale ed uno artificiale)? Sebbene non esista un “rapporto fisso” tra il momento di Beda e i nostri secondi, possiamo dire che grossomodo un momento constava di 90 secondi.

momento De temporum ratione

A questo punto la seconda domanda che viene spontanea è: come fece San Beda a calcolare il momentum? Egli, come i computisti medievali fino al XIII secoloperiodo dell’introduzione degli orologi meccanici e del sistema numerico sessagesimale – misurava il momento grazie allo spostamento dell’ombra su una meridiana. Metodo utile soprattutto al calcolo del giorno di Pasqua.

Lo sforzo di Beda il Venerabile non fu proprio fine a se stesso. Cinque secoli dopo, i francescani inglesi Bartolomeo Anglico e Ruggero Bacone riprenderanno il sistema e lo aggiorneranno. Ad esempio Ruggero Bacone introdurrà gli ostenta, antesignani degli odierni minuti. Inoltre dividerà il momento in 12 once e 47 atomi. Ciò nonostante all’epoca non esistesse neppure uno strumento in grado di calcolare tali suddivisioni.

momento Beda il Venerabile

Al di là di tutte queste chicche, messe nero su bianco da menti fra le più brillanti del loro tempo, è necessario ribadire un aspetto fin qui volutamente omesso. L’uomo comune del Medioevo scandiva la propria giornata grazie ad eventi naturali, religiosi e sociali. Alba e tramonto erano gli estremi temporali entro i quali darsi da fare, qualunque fosse l’occupazione. I rintocchi delle campane aiutavano in questo. A livello macroscopico, influivano molto sullo scorrere del tempo e delle stagioni (e di conseguenza sulla loro misurazione) le varie festività. Altri tempi, verrebbe da dire.