Storia Che Passione
Gioco mortale foto scatola gioco

Per la serie giocattoli mortali, ecco a voi il Gilbert U-238 Atomic Energy Lab, il gioco più pericoloso della storia

Nelle fasi della crescita dei bambini è importante il gioco e soprattutto l’attività ludica improntata all’apprendimento. Alfred Carlton Gilbert, nei primi decenni del ‘900, la prese però un po’ troppo sul serio. A lui si deve infatti la creazione del Gilbert U-238 Atomic Energy Lab: un piccolo laboratorio atomico, un grande gioco mortale.

Negli anni immediatamente successivi alla Seconda Guerra Mondiale l’energia atomica era considerata in maniera fortemente differente rispetto ad oggi. A dire il vero, fino al 26 aprile del 1986, nel momento del disastro di Chernobyl, in moltissimi non vedevano lati bui in questa fonte energetica. Da quel momento nefasto in poi le coscienze cominciarono a cambiare.

Per quanto riguarda il nostro gioco le cose cambiarono molto prima (e per fortuna!). La simpatica scatolina atomica, al modico costo di circa 49,50$, corrispondenti agli odierni 500$, fu venduta solo tra il 1950 ed il 1951. Dopo tale data ci fu il ritiro dal mercato, le sue potenzialità tossiche erano riconosciute. Specie se a giocarci erano dei ragazzini.

Nonostante ciò furono vendute nei due anni sopra indicati circa 5.000 copie o giù di lì. Il suo inventore continuò a difendere il piccolo laboratorio atomico, sostenendo che i più grandi fisici e studiosi a livello nazionale ci avessero lavorato. Altro baluardo della tesi difensiva di Carlton Gilbert fu il fatto che si trattava di un gioco altamente educativo. Invitava infatti a giocare a nascondino con le particelle radioattive e a ritrovarle seguendo le istruzioni del gioco.

In un secondo momento, dato il leggero flop avuto sul mercato, ritrattò le sue posizioni. Teorizzò che lo scarso successo fosse dovuto non al rischio del gioco ma al pubblico di riferimento. Secondo lui si doveva puntare ad una fascia di compratori più istruita e leggermente più grande. Una cinquantina di copie le acquistò infatti alla Columbia University.

Ancora oggi, girovagando su internet, si trovano alcune copie che sfiorano i prezzi di vendita di 5.000$. Se vi volete divertire mettendo a repentaglio la vostra salute sapete cosa fare, ma noi ve lo sconsigliamo caldamente…