Fra assassinii, malattie varie ed eventuali guerre, oltre a suicidi e vecchiaia, ecco che gli imperatori romani ebbero solo l’imbarazzo della scelta per quanto riguarda le cause della morte. Certo, forse con una certa preponderanza per quanto riguarda gli omicidi. Comunque sia, oggi andremo a vedere quali furono le principali cause di morte degli imperatori romani.
Le cause di morte degli imperatori romani

Qui di seguito troverete le cause di morte degli imperatori Romani. Per praticità e anche per capire quale fu la causa di morte predominante, non le suddivideremo in ordine cronologico, bensì per eziologia. Considerate anche che, per molti imperatori, l’esatta dinamica della dipartita o le malattie di cui soffrivano non sono ben chiare.
Ovviamente non citeremo Giulio Cesare perché, tecnicamente parlando, non fu imperatore di Roma. Tuttavia il suo potere si avvicinò molto a quello di un imperatore e quindi potremmo facilmente inserirlo nel paragrafo di assassinii, omicidi e compagnia bella. Prima di iniziare, ultima nota: fra parentesi troverete gli anni di regno dei vari imperatori.

Assassinii, omicidi e avvelenamenti – Caligola (37-41) è l’apripista del gruppo degli imperatori assassinati. In questo caso furono i pretoriani a occuparsi dell’omicidio. Claudio (41-54) fu invece avvelenato probabilmente da Agrippina Minore. Alcune versioni sostengono che furono dei funghi a decretarne la morte. Assassinato dai pretoriani fu anche Galba (68-69), mentre furono i sostenitori di Vespasiano ad assassinare Vitellio (69). Assassinato pure Domiziano (81-96), fra l’altro grazie a una congiura ordita da senatori, forse dalla moglie, dai segretari e da un paio dei suoi cortigiani preferiti.
Commodo (180-192) morì strangolato da Narcisso, il campione dei gladiatori, subito dopo essere sopravvissuto, per pura fortuna, a un tentativo di avvelenamento. I pretoriani assassinarono anche Pertinate (193), mentre Didio Giuliano (193) fu assassinato da un sicario inviato dal Senato.
I pretoriani uccisero anche Caracalla (211-217), mentre lo stesso Caracalla assassinò Geta (211). Macrino (217-218) e Diadumeniano (218 – associato al trono), tecnicamente parlando, non furono vittime di omicidio, bensì giustiziati. I pretoriani tornarono poi a uccidere anche Eliogabalo (218-222), mentre Alessandro Severo (222-235) fu trucidato dai suoi stessi soldati. Sempre dai suoi soldati fu ucciso anche Massimino il Trace (235-238), mentre sia Pupieno (238) che Balbino (238) furono uccisi dai pretoriani.
Gordiano III (238-244) morì assassinato dai soldati di Filippo l’Arabo. Filippo II (247-249 – associato al trono) fu un altro a morire per mano dei pretoriani. E indovinate un po’ come morì Treboniano Gallo (251-253)? Esatto, assassinato dai pretoriani. Idem dicasi per Volusiano (251-253 – associato al trono), ucciso dai pretoriani, mentre Emiliano (253) cadde per mano dei suoi soldati.
Gallieno (253-268) morì assassinato a tradimento dai comandanti del suo esercito, forse aiutati dal suo successore (anche se c’è chi sostiene che sia morte a causa di una ferita riportata in bataglia), così come Cornelio Valeriano (258 – associato al trono) e Cornelio Salonino (258 – associato al trono), forse entrambi uccisi dai loro tutori, ma non si conosce esattamente la causa della loro dipartita.
I pretoriani tornarono alla carica uccidendo Aureliano (270-275), mentre si pensa che Marco Claudio Tacito (275-276) fu avvelenato. Invece, sia Floriano (276) che Probo (276-282) morirono per mano dei loro stessi soldati.
Flavio Severo (306-307) morì giustiziato da Massenzio, mentre Licinio (308-324) fu prima deposto e poi giustiziato da Costantino. Costante (337-350) morì assassinato da Magnenzio. I sostenitori di Magno Massimo uccisero Graziano (375-383), mentre Valentiniano II (375-392) fu ucciso da Arbogaste. Valentiniano III (425-455) morì assassinato dai sostenitori di Petronio Massimo. E fra l’altro Petronio Massimo (455) morì lapidato dal popolo.
Non meglio andò ad Avito (455-456): deposto da Ricimero, fu poi strangolato da un suo sicario. Ricimero poi condannò a morte anche Maggioriano (457-461), ma non prima di averlo deposto. Non pago, Ricimero avvelenò Libio Severo (461-465). Ricimero ebbe il suo bel d’affare in quel periodo perché trovò anche il tempo di far assassinare Antemio (467-472).
Giulio Nepote (474-475) morì assassinato in una congiura, forse ordita anche da Glicerio.
Suicidi, volontari o meno – Per Nerone (54-68) si parla, invece, di suicidio, aiutato dal suo segretario Epafrodito. Otone (69) si suicidò da solo pugnalandosi, ma non prima di aver scritto due lettere, una alla sorella e una alla donna che lo aveva rifiutato quando l’aveva chiesta in moglie. Gordiano I (238) si suicidò, impiccandosi con una cintura dopo aver appreso della morte del figlio, Gordiano II.
Quintilio (270) si suicidò tagliandosi le vene, anche se c’è chi dice che furono le sue truppe a ucciderlo. Anche Massimiano (286-305) morì suicida, impiccandosi.
Battaglie o guerre – Settimio Severo (193-211) fu il primo imperatore morto durante una campagna militare. Più precisamente, morì in Britannia mentre guidava una repressione contro alcuni ribelli. Gordiano II (238) morì in battaglia a Cartagine. Così come Filippo l’Arabo (244-249), il quale morì in battaglia a Verona (o forse lo uccisero i suoi stessi soldati, non è ben chiaro). Idem dicasi per Decio (249-251) e per Erennio Etrusco (251 – associato al trono), entrambi caduti sul campo di battaglia.
Particolare la morte di Valeriano (253-260): catturato dai Persiani, morì in prigione alla mercè di Sapore I. Carino (283-285) morì in battaglia sul fiume Margus, contro Diocleziano. Massenzio (306-312) morì forse annegando nel Tevere con la sua armatura, in battaglia. Costantino II (337-340) morì in battaglia.
Giuliano l’Apostata (361-363) spirò dopo una ferita mortale inflittagli da un giavellotto in battaglia. Invece Valente (364-378) morì durante la battaglia di Adrianopoli.
Malattie varie ed eventuali – Tiberio (14-37) morì per una qualche malattia non ben specificata (anche se alcune versioni sostengono che lo soffocarono, avvelenarono o che morì di fame). Si parla di un aggravamento di una fitta al fianco con forte raffreddore. Tito (79-81) morì a causa di una febbre non ben specificata. Qualcuno parla di malaria, ma c’è anche chi parla di avvelenamento da parte del medico personale, istigato dal fratello Domiziano.
Traiano (98-117) pare che sia morto o per un ictus o per una qualche malattia infettiva che provocò poi un edema polmonare o un infarto fatale, mentre Adriano (117-138) morì per idropisia. Anche se tentò di suicidarsi, venendo però fermato da Antonino, il suo successore. Sia Marco Aurelio (161-180) che Lucio Vero (161-169) morirono di peste. Così come Ostiliano (251 – associato al trono), anche lui vittima della peste.
Di peste morì anche Claudio II il Gotico (268-270). Sia Costanzo Cloro (305-306) che Galerio (305-311) morirono di una qualche malattia non ben specificata. Galerio forse morì a causa di una gangrena. Costanzo II (337-361) morì a causa di una qualche forma di febbre. Valentiniano I (364-375) morì a causa di un ictus.
L’idropisia fu anche la causa della morte di Teodosio (379-395), così come quella di Onorio (395-423). Anche Costanzo III (421 – associato al trono) morì a causa di una malattia non ben chiara. Anicio Olibrio (472) morì di idropisia.
Vecchiaia e morti naturali – Augusto, il primo imperatore romano (27 a.C.-14 d.C.), morì a quanto pare di vecchiaia, dolcemente e senza problemi. Anche Vespasiano (69-79) morì semplicemente di vecchiaia, anche se si dice che in ultimo ebbe un improvviso attacco di diarrea che ne decretò la fine.
Pure Nerva (96-98) morì per vecchiaia, così come Antonino Pio (138-161), morto dolcemente nel sonno. Diocleziano (284-305) morì di vecchiaia, dopo aver abdicato. Anche Massimino Daia (311-313) morì di morte naturale. Di vecchiaia morì anche Costantino I (306-337).

Morti strane o non ben chiare – Ecco, Caro (282-283) lo collochiamo qui perché si dice che a ucciderlo fu un fulmine. Anche se c’è chi sostiene che lo assassinarono o morirono per malattia. Insomma, non si sa di cosa sia morto. Anche Numeriano (283-284) lo mettiamo qui perché c’è chi dice che sia morto assassinato dal suocero in una lettiga chiusa, chi che morì durante una battaglia contro il sasanide Bahram II. C’è anche chi dice che il nemico lo catturò e scuoiò vivo.
Gioviano (363-364) lo mettiamo qui perché, se è vero che morì avvelenato, fu accidentalmente a causa delle esalazioni di un braciere. Ma c’è anche chi sostiene che la sua dipartita dipese da un’indigestione. Anche Glicerio (473-474) finisce qui perché, dopo essere stato deposto da Giulio Nepote, non si sa di cosa morì.
Cause sconosciute anche per Romolo Augusto (475-476): deposto da Odoacre, si sa solo che lo esiliarono in Campania e poi di lui scompare ogni traccia.
Facendo due rapidi conti, in testa alla classifica abbiamo gli imperatori morti di:
- morte violenta (assassinati, avvelenati o giustiziati in vari modi): 40
- morte per malattia: 16
- morti in battaglia: 11
- morti di vecchiaia o morte naturale: 7
- suicidi: 5
- morti di non si sa bene cosa: 5
E qui si conclude la carrellata delle morti degli imperatori Romani. Per i Re di Roma e gli imperatori Bizantini, faremo altri articoli.