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vampiri negli Stati Uniti dell'800 con tubercolosi

Negli Stati Uniti dell’800 vampiri e tubercolosi andavano a braccetto

Per molti versi consideriamo l’800 un secolo estremamente affascinante, perché punto di congiunzione tra epoche profondamente diverse tra loro. Un crocevia temporale che non abbandona del tutto le credenze (anche e soprattutto medico-scientifiche) del passato e che, tuttavia, rivolge lo sguardo all’evoluzione tecnologica. Ed ecco perché negli USA, durante tutto il XIX secolo, il tema popolare dei vampiri si è ben sposato con quello prettamente sanitario della tubercolosi.

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Un episodio in grado di rappresentare alla perfezione questo binomio avviene alla fine del secolo, l’anno è il 1892. Nel cimitero di Rhode Island un gruppo di uomini si aggira con l’unico scopo di riesumare alcuni cadaveri, persone decedute a causa di tubercolosi. Tre sono i corpi individuati: quello di una madre, Mary Eliza Brown, e delle sue due figlie.

Ora, mentre la prole ha conosciuto a pieno il fenomeno della decomposizione, il cadavere della fu miss Brown è parzialmente integro dopo 8 anni di sepoltura. Tra le persone incaricate di riportare alla luce le varie salme c’è il dottor Harold Metcalf. Egli, oltre che essere scettico sulla questione vampiri, sa bene come avvenga il processo di decomposizione e, cosa più importante, conosce l’origine batterica della tubercolosi (tisi o consunzione che dir si voglia).

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Metcalf e i suoi non si trovano in quel gelido ed isolato cimitero per cercare vampiri (anche se leggende locali indichino ben altro). Il loro obiettivo primario è sfatare la convinzione per la quale chi muore di tubercolosi riesce, chissà come, a “maledire” i suoi parenti in vita, prosciugando energie vitali e, perché no, generando in loro quel male chiamato tisi. Non a caso anche il figlio più piccolo di Mary Eliza Brown a 8 anni di distanza era venuto a mancare a causa di quell’orribile morbo. Urge sfatare il mito, e il dottor Metcalf si affretta nel farlo.

Esaminando i resti della signora Brown, saltano all’occhio diverse peculiarità. Ad esempio unghie più lunghe del solito, canini sporgenti, corpo rigonfio e – ciliegina sulla torta – il cuore colmo di sangue coagulato. Sebbene ci sia una spiegazione scientifica per ogni punto elencato, la notizia si sparge e nel New England si grida al vampiro. Caos totale.

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Ha senso, perché all’epoca una cura non esisteva e il popolo doveva pur trovare una spiegazione razionale. Poi, se aggiungiamo il fatto che per tutto il XIX secolo la consunzione era la causa del 25% delle morti in terra americana, capiamo la stringente necessità di indicare i vampiri come esecutori di quella terribile fine. Povero Metcalf, voleva solo aiutare la comunità scientifica…In realtà ha alimentato voci che con la scienza non avevano nulla a che fare. Bel tentativo.