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Monete d’oro su un mosaico paleocristiano romano e oltre 800 manufatti trovati in Bulgaria

Nel 106 d.C. l’Imperatore Traiano, durante le campagne di Tracia, fondò la città di Marcianopolis, nell’odierna Bulgaria. In questi giorni, dopo quasi 2.000 anni, gli archeologi hanno ritrovato una serie di mosaici paleocristiani, delle monete d’oro sparse e oltre 800 manufatti risalenti al IV secolo d.C.

Proprio nel IV secolo d.C. Marcianopolis raggiunse l’apice della sua prosperità. Già nel III secolo, con le riforme dioclezianee, era divenuta capitale della Mesia Secunda, ma circa cento anni dopo l’imperatore Valente la utilizzò come quartier generale per l’inverno per la difesa contro le popolazioni visigote. Fu in questo frangente storico che la città divenne capitale dell’Impero d’Oriente.

Ma torniamo all’oggi e partiamo dai mosaici. Come prima anticipato, si tratta di opere d’arte con raffigurazioni paleocristiane. Ma la cosa più interessante è che, sopra di questi, vi erano molte monete sparse. Le monete bronzee ed auree non segnano ancora la fine dei ritrovamenti. Lampade e vasi d’argilla arricchiscono ulteriormente le scoperte.

Questi ultimi reperti sono datati dagli studiosi tra il II ed il IV secolo d.C., che fu, ricordiamolo, il periodo più prospero della città. Il vaso era simile a quello analizzato in un’altra analisi archeologica in un’area molto vicina. Ciò porta ad ipotizzare che si trattasse, come in quel caso, di un vaso contenente liquidi per rituali funebri e che si tratti di una tomba di un soldato romano o comunque di un cittadino di rango abbastanza elevato.

Le monete invece sono dell’epoca dell’Imperatore Teodosio II, intorno al 447 d.C., data nefasta per Marcianopolis. In quell’anno infatti gli Unni di Attila la distrussero e la saccheggiarono. Forse proprio in tale contesto e nel periodo di conquista unna andarono perse tali monete che oggi, dopo circa sedici secoli, ritornano alla luce.

Lo scavo getta ulteriore luce su una parte di storia importante dell’Impero Romano d’Oriente, che rimarrà in vita ben oltre quello d’Occidente, segnando una continuità nel mondo romano, seppur con numerosi ed importanti elementi di differenza.