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L'Eccidio di Nimis: le nefandezze della Seconda Guerra Mondiale

L’Eccidio di Nimis: le nefandezze della Seconda Guerra Mondiale

Dopo circa 80 anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale ci sono ferite che ancora non si rimarginano. Quel sangue amaro che continua a sgorgare e innaffia il giardino dei “se” e dei “ma”. Ma alla fine è andata in un modo, e non ci sono se che tengano. Proprio per questo però è giusto ricordare tutto, anche gli episodi peggiori e più tristi dell’intero conflitto. Oggi parleremo allora dell’Eccidio di Nimis, che riguarda la nostra Penisola molto da vicino.

L'Eccidio di Nimis: le nefandezze della Seconda Guerra Mondiale

Siamo nel contesto della Resistenza, della lotta armata condotta in Italia dai Partigiani e dagli Alleati per liberare il nostro paese dall’occupazione tedesca, e non solo. Fra quell’8 settembre 1943 e il 25 aprile del 1945 ci furono un sacco di episodi e di scontri armati e, purtroppo, molte rappresaglie. Arriviamo allora al 25 agosto del 1944 e spostiamoci in Friuli Venezia-Giulia.

Il piccolo comune friulano di Nimis ad oggi conta poco più di 2000 abitanti. C’è (e c’era all’epoca) una frazione ancora più piccola, Torlano, un luogo dimenticato da tutti e da Dio, ma non dalla guerra e dalla morte. Quel caldo giorno di agosto a Torlano morirono 5 tedeschi, o almeno così dimostrano i più recenti studi. Un episodio gravissimo, percepito come inaccettabile dalla Wehrmacht.

Eccidio di Nimis foto paese

Non c’è perdono in guerra, non c’è misericordia. Il terreno abbeverato col sangue desidera solo altro sangue. Unico nutriente, figlio e padre della morte. La vendetta, l’unica cosa che contava, per aggiungere sale su quelle ferite, non tardò ad arrivare. Quello stesso giorno a Nimis caddero altre persone, e non del fronte opposto, ma fra gli inermi civili.

Trentatré, il numero preciso di civili rastrellati dalle proprie abitazioni e brutalmente uccisi. Perché la vita di un tedesco valeva almeno quanto quella di 6 persone comuni. E purtroppo sì, finirono in mezzo anche donne e bambini. Anime pure e caste che l’ombra della morte annerì definitivamente. Ad aggiungere amarezza c’è un altro, tetro, particolare.

Eccidio di Nimis immagine memoriale

Ai reparti delle SS che furono mandanti ed esecutori senza processo, si aggiunsero i membri delle Brigate Nere Friulane. Non si sa bene se fu facile o meno prendere i propri fratelli e conterranei, eseguire un ordine e sparare loro a bruciapelo. Perché sì, perché quella morte non aveva giustificazioni o motivazioni valide. Fu necessario forse, per avere salva la pelle o l’onore, che a volte, soprattutto in guerra, vale più della vita stessa. Vinse la morte anche quel giorno, anche a Nimis, dove la luce del sole batté forte sul sangue degli innocenti.