Nel 1906 ha luogo una conferenza tra le grandi potenze europee in seguito all’affare marocchino che vide coinvolti Francia, Spagna, Germania, Italia. La grande novità occorsa alla Conferenza di Algeciras fu la partecipazione di una delegazione statunitense. Si trattava di un appuntamento europeo, e fino a quel momento la federazione dell’America settentrionale aveva mantenuto fede alla distinzione dei due “mondi” continentali.

Ma quale fu il contesto che spinse gli ambasciatori delle potenze europee a fissare l’appuntamento del 1906? Bisognerà ricordare del declino economico dopo 1895 dell’ “esausto Titano” ovvero l’Inghilterra, che vide calare sempre più il proprio sul tasso di commercio mondiale. Nonostante ciò continuò a varare il 33% delle navi da guerra a livello mondiale e controllare il 43% degli investimenti stranieri diffusi vari territori.
L’Inghilterra dovette far fronte alla crisi del modello liberoscambista e alla questione del modello isolazionista. Un passaggio criticò costituì la guerra anglo-boera, durante la quale il kaiser Guglielmo II irritò fortemente l’opinione pubblica britannica. Una figura però, quella dell’unionista Joseph Chamberlain sostenuto dal ministro degli esteri Lansdowne, come uscire dall’isolazionismo.
Sembrò prefigurarsi la possibilità di un’alleanza tra il popolo anglosassone e quello teutonico, ma la Germania gestì in modo contraddittorio gli accordi. Il kaiser si convinse che solo intimorendola, l’Inghilterra avrebbe accettato di firmare, ripercorrendo la stessa strada della Triplice d’Estremo Oriente.

Questo portò invece all’avvicinamento britannico alla potenza francese, con cui sottoscrisse degli accordi, l’intesa cordiale. Nel 1902 invece gli inglesi avevano trovato un accordo anche con il Giappone. Una serie di accordi tra Francia e Italia, che permettevano un comportamento ambiguo a quest’ultima parte, dati gli accordi firmati con Germania e Austria.
Al presentarsi della questione marocchina che vide coinvolta la Francia e la Germania, quest’ultima si rese conto del suo isolamento. Il kaiser Guglielmo II ritenne necessario convocare una conferenza internazionale, al quale partecipò anche una delegazione statunitense.

Era forse quello il primo segnale del mutamento dello scacchiere internazionale, che sembrava preludere al superamento della dottrina Monroe, alla spartizione in due blocchi divisi dall’Atlantico. Il congresso internazionale stabilì il controllo franco-spagnolo sul Marocco, accettando il controllo delle dogane, fiscale e di polizia sul luogo. Ad ogni modo la conferenza si risolse a favore della Francia, stabilì delle regole non vincolanti, tradite già nel 1911.




