Eleggere il proprio presidente è un atto costitutivo della democrazia e importantissimo passo nello svolgimento della vita democratica. In America c’è una tradizione secolare a riguardo di cui oggi vi diremo di più. Parliamo dell’Inauguration Day, il giorno di insediamento dei nuovi governi americani. La data in questione? Il 20 gennaio di ogni anno. In questo giorno inizia il mandato presidenziale del Presidente degli Stati Uniti d’America da circa 100 anni a questa parte.

Il primo anno in cui il giorno dell’inaugurazione si celebrò il 20 gennaio fu infatti nel lontano 1933. Prima di quella data, e precisamente dal 1793, l’Inauguration Day si celebrava il 4 marzo. Per quanto riguarda invece il primo, storico, presidente George Washington, l’inaugurazione del suo mandato avvenne il 30 aprile del 1789 alla Federal Hall di New York.
Per farvi capire quanto seria sia la faccenda vi diciamo che, dal 1901, tutti gli Inauguration Days sono organizzati da una specifica commissione parlamentare. Il Joint Congressional Committee on Inaugural Ceremonies si assicura inoltre la partecipazione delle forze armate statunitensi che, da Washington in poi non si sono mai persi un insediamento. Inoltre c’è un altro ente, il Presidential Inaugural Committee che si occupa di reperire i fondi necessari allo svolgimento dell’evento.

Torniamo invece sulla questione delle date. Nel già citato anno 1933 ci fu proprio la modifica di un emendamento della Costituzione, il 20°. Questo stabiliva che l’inizio del mandato fosse dunque il 20 gennaio, e va bene, ma il discorso presidenziale? Fino al 1933 si tenne sempre il 4 marzo, a parte poche eccezioni in cui quel giorno cadeva di domenica e dunque le parole del presidente aspettavano fino al lunedì. Da quella data in avanti (a onor del vero dal 1937 in poi) i discorsi coincidevano con il giorno di inaugurazione del mandato, quindi sempre il 20 gennaio, domeniche permettendo.
Un’altra piccola curiosità riguarda il vicepresidente. In una cerimonia così minuziosamente organizzata, anche questi si sente in dovere di giurare. Sebbene la Costituzione non preveda nessun giuramento vicepresidenziale, dal 1937 anche il vice dell’uomo più importante d’America svolge la sua parte e, addirittura, giura prima del Presidente stesso.

A mezzogiorno circa, il Presidente recita queste parole: «Io, …, giuro [o dichiaro] solennemente di adempiere con fedeltà all’ufficio di presidente degli Stati Uniti, e di preservare, proteggere e difendere la Costituzione al meglio delle mie capacità.» Il giuramento termina laconicamente con “So help me God“, ovvero “E che Dio mi aiuti“. Secondo Washington Irving, scrittore americano, fu il primo presidente suo omonimo ad aggiungere quella formula. In ogni caso ancora resta e corona la cerimonia di insediamento fra le più importanti (e minuziose forse) al mondo.