Spostiamoci ancora una volta in Turchia, più precisamente nella Cappadocia. Perché qui gli archeologi, di concerto con le autorità locali, hanno annunciato il restauro di quella che pensano essere il più antico ospedale psichiatrico del mondo.
Cosa sappiamo di questo antico ospedale psichiatrico?

Si pensa che il monastero sotterraneo di Aya Maryeros a Derinkuyu, risalente al IV secolo d.C., avesse un duplice scopo. Ovviamente assolveva alla sua funzione di base, dunque era un santuario religioso. Ma al contempo era anche una sorta di antesignano di un moderno ospedale psichiatrico, una vera e propria struttura dedicata alla cura della salute mentale durante l’era Bizantina.
Il complesso sotterraneo in questione si trova nel distretto di Cumhuriyet di Derinkuyu , nella provincia di Nevsehir. La sua scoperta risale agli anni Novanta, quando lo scoprirono al di sotto di un edificio abbandonato, usato per decenni come discarica.
Il complesso mostra tutte le caratteristiche architettoniche tipiche delle celebri città sotterranee della Cappadocia. Abbiamo dunque tunnel, alloggi, magazzini e gallerie scavati nella roccia.

Ovviamente adesso saranno necessarie anche altre indagini archeologiche, in modo da assicurarsi che la struttura sia davvero l’ospedale psichiatrico più antico del mondo. Se tale conferme arrivassero, ecco che il complesso precederebbe di secoli altre strutture mediche antiche già conosciute.
Quello che per ora si sa è che il monastero era attivo in un periodo durante il quale il Cristianesimo primitivo stava introducendo nuovi approcci alla cura dei membri più vulnerabili della società.
Secondo i resoconti storici conservati dall’Anatolian Archaeology Network, i medici bizantini del monastero usavano metodi terapeutici innovativi che abbinavano le cure spirituali alla medicina pratica. Fra questi figuravano la musicoterapia, la riabilitazione fisica e il supporto spirituale.

Aya Maryeros fa parte di una vasta rete di comunità sotterranee scavate nella tipica roccia vulcanica della zona. Erano vere e proprie città sotterranee, costruite dai primi cristiani in fuga dall’Impero romano d’Oriente.
Il monastero si trova a circa 10-15 metri sotto terra. Purtroppo secoli di saccheggi avevano danneggiato la struttura, con porte di legno distrutte e colonne di sostegno compromesse. L’annunciato intervento di restauro si propone proprio di stabilizzare la struttura, installando anche sistemi di illuminazione permanenti e cercando anche di riaprire i tunnel bloccati che potrebbero finire col collegarsi alla rete della città sotterranea di Derinkuyu.




