Tutto è accaduto nella campagna polacca. Qui, vicino al fiume Parseta, un contadino ritrovò quella che poi venne chiamata Venere di Kolobrzeg, una statuetta in pietra calcarea di colore beige antica di 6mila anni. La statuetta rappresenta una figura femminile dotata di fianchi ampi, seni voluminosi e un viso privo di tratti somatici. Questa statuetta richiamava alla mente l’antica convenzione delle statuette dedicate a Venere. Le forme femminili, scolpite sia durante il Neolitico che durante il Paleolitico, sono un vero e proprio enigma per gli archeologi.
Il mistero delle statuette di Venere

Partiamo dalla statuetta di Kolobrzeg. A scoprirla fu, nel 2022, un contadino che stava lavorando nei campi. La zona in questione non è particolarmente nota per le sue scoperte archeologiche, anzi, è più celebre per le sue località balneari.
Immaginatevi dunque lo stupore di tutti quando il contadino ritrovò tale statuetta. Subito dopo la consegnò a Waldermar Sadowski del Parseta Exploration and Search Group, un team di archeologi amatoriali che collabora con il Museo delle Armi Polacco.

Nel 2023, poi, la statuetta arrivò all’archeologo Marcin Krzepkowski della Fondazione Relicta, il quale ne sancì l’importanza. E anche la sua peculiarità. Le analisi al radiocarbonio hanno dimostrato che la statuetta risale al Neolitico, quindi ha circa 6mila anni. In precedenza statuette similari non erano mai state ritrovate a nord dei Carpazi. Ecco dunque spiegato perché la Venere di Kolobrzeg rappresenta un’anomalia per la storia archeologica della Polonia.
La Venere in questione è scolpita in calcare friabile, con seni e fianchi ben definiti, mentre le gambe sono sottili. Tali caratteristiche potrebbero rappresentare simboli di fertilità e maternità.

Il viso, invece, non ha lineamenti ed è liscio, il che vuol dire che la statuetta non voleva raffigurare una persona precisa. Rappresenta invece un ideale o un archetipo. Realizzato a mano, probabilmente è un simbolo di Venere intesa come dea della fertilità.
La speranza degli archeologi adesso è che altre statuette del genere possano essere disseminate in zona.