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ilizia atena

Ilizia, la dea greca dei parti dolorosi

La mitologia greca aveva un sacco di divinità collegate al parto. Sappiamo che Era, la regina degli dei e Artemide, la dea della caccia, avevano fra i loro attributi anche quelli relativi al parto. Ma c’era una terza dea che si dedicava ai parti: Ilizia, la dea dei parti dolorosi.

Chi era Ilizia?

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Crediti foto: @Wikimedia Commons

A dire il vero non è proprio chiarissimo chi fosse Ilizia. Alcune volte era venerata come una divinità a sé stante, altre volte, invece, era considerata come un altro aspetto di Era. O anche di Artemide.

Ilizia, dea del parto – Le donne durante il parto o la gravidanza spesso invocavano Era. Oltre a essere la regina degli dei era anche la dea del matrimonio. E del parto, anche se collegato alle donne legalmente sposate o che la pregavano per la fertilità, essendo però sposate.

In effetti, il potere di Era sul parto poteva essere benefico, se a partorire erano donne legittimamente sposate o avversativo, se a partorire erano donne non sposate. Questo perché, essendo la moglie di quell’impenitente e infedele donnaiolo che era Zeus, aveva un rapporto alquanto complicato con la nascita di figli illegittimi.

E Ilizia? Beh, Ilizia era considerata la dea del travaglio e del parto, con particolare riferimento ai dolori del parto. Era si occupava più che altro di fertilità e dell’aspetto burocratico del matrimonio e del parto, mentre Ilizia si occupava del travaglio vero e proprio.

Le donne in travaglio si rivolgevano a Ilizia come se ne andasse della loro vita. Il che era esattamente così visto l’alto tasso di mortalità per partorienti e nascituri all’epoca. Questo si rifletteva anche nei suoi templi. Erano meno dedicati alla grandiosità del culto e allo sfarzo e maggiormente interessati alle suppliche disperate tramite offerte e preghiere.

Le donne non invocavano Ilizia per avere un parto facile, la invocavano per sopravvivere al parto. E per veder i figli sopravvivere ad esso. La sua presenza non era indice di un parto tranquillo o di un’esperienza indolore: lei rappresentava il dolore del parto. Le folle dedicavano templi enormi e sontuosi a Era, ma quando si arrivava al dunque, al momento del travaglio con sangue, urla e dolore, era Ilizia che le donne invocavano. Sempre che la dea fosse dell’umore giusto per aiutarle.

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Crediti foto: @British Museum

Ilizia ed Era – Il rapporto di Ilizia con Era variava da città a città, da tempio a tempio. In questo senso la mitologia greca era estremamente fluida. C’erano storie e miti che sostenevano che fosse una dea a sé stante. Ma c’erano anche storie che indicavano come fosse un altro aspetto di Era. E queste storie coesistevano l’una accanto all’altra.

Nei miti più tardivi si sosteneva anche che Ilizia fosse figlia di Era e Zeus. Il che aveva una sua logica: la dea del matrimonio e del parto aveva una figlia che era la dea del travaglio, nonché la levatrice ufficiale dell’Olimpo. In alcuni miti la vediamo intervenire anche durante la nascita di Atena.

Ilizia e Leto – Quando il travaglio si trascinava per le lunghe, si diceva che Ilizia era trattenuta da Era o da qualche altro dio rancoroso. Più la situazione si faceva disperata e più la gente iniziava a offrire freneticamente doni o sacrifici per indurla a comparire.

Ricordate la storia della nascita di Artemide e Apollo? Quando Leto entrò in travaglio, Era non solo spedì Ares a dissuadere qualsiasi città e terra dall’offrire riparo alla partoriente, ma trattenne fisicamente anche Ilizia per impedire che Leto partorisse. Leto dovette accovacciarsi per nove giorni e nove notti in preda a dolori lancinanti finché le altre dee non riuscirono a intervenire e a liberare Ilizia.

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Ilizia e le Parche – Sia che decidesse di intervenire o meno nel parto, era Ilizia che decideva tutto durante il travaglio. In quel momento lei teneva il filo di puerpera e nascituro. Per questo motivo in molte stroie si dice che rimanesse vicina alle Parche.

Ilizia e Artemide – Un ulteriore disastro e caos teologico salta fuori quando si viene a sapere che Ilizia era associata anche ad Artemide. Sappiamo che Artemide era la dea vergine della caccia, nemica sfegatata del matrimonio e degli uomini. Il che voleva dire anche niente bambini.

Tuttavia spesso ad Artemide era attribuito anche il controllo sul parto. Questo perché si dice che nacque da Leto senza alcuna complicazione, aiutando poi la madre a partorire il gemello Apollo, il quale invece era incastrato nel canale del parto. Pare che Artemide prese la cosa sul personale, giurando di proteggere le donne durante il parto. Ciò portò a una associazione diretta con Ilizia, visto che entrambe erano invocate dalle partorienti durante il travaglio.