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Horus, il dio falco del cielo, figlio di Osiride e braccio destro di Ra

Quando pensiamo alla mitologia Egizia, cosa sappiamo davvero su Horus? Era il dio dalla testa di falco (e che all’occasione poteva tramutarsi in falco), figlio di Iside e Osiride, in perenne lite con lo zio Seth, dio del cielo, simbolo del faraone, braccio destro di Ra… ma quali miti sono collegati a lui?

Tutto quello che volevate sapere su Horus

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Crediti foto: @British Museum

Horus, dio del cielo, era simbolo della regalità. Figlio di Osiride e Iside, simbolo del faraone, ecco che le sue origini risalgono alla Prima Dinastia. Adorato fin dai tempi più remoti della storia Egizia, qui troverete alcuni fatti interessanti su di lui.

Horus, il dio falco – A dire il vero è una delle più antiche divinità Egizie note. Pensate che è addirittura raffigurato nella più antica statua di culto conosciuta. In questa statua ha la forma di una testa di falco dorata e risale al 2300 a.C. In effetti, nell’iconografia tradizionale, di solito appare nella forma di falco. A volte, invece, durante il Medio Regno (circa 1975-1640 a.C.) è raffigurato come un disco solare alato. In questa forma rappresenta l’Horus di Behdet, città del Delta del Nilo molto devota a questo dio. Altre volte, invece, era raffigurato come un uomo con la testa di falco, con in testa la doppia corona dell’Alto e del Basso Egitto.

Horus, il figlio di Iside e Osiride – Secondo la mitologia Egizia Horus era il figlio di Iside e Osiride, la dea della magia e il dio dei morti. Il mito narra che Osiride era il re d’Egitto e Iside la sua consorte. Solo che Osiride fu ucciso da Seth, il geloso fratello. Mentre Seth prendeva il posto di Osiride, Iside utilizzò la magia per riportare in vita Osiride giusto il tempo di avere un figlio da lui.

Solo che questa era solo una mezza vita per Osiride e così creò per lui la Duat, l’aldilà egizio di cui Osiride divenne il re. Intanto il figlio cresceva, pronto a vendicarsi del padre e a prendere il suo posto come re.

Per questi motivi Horus era collegato direttamente alla regalità egizia. La sua immagine compariva anche sui serekh, emblemi dei primi faraoni che solitamente raffiguravano il dio falco appollaiato sulla facciata di un recinto del palazzo. Questo vuol dire che era direttamente correlato ai sovrani egizi, tanto che il nome “Horus” era uno dei tanti titoli dei faraoni. Inoltre a volte i faraoni erano raffigurati con una sagoma di falco che volteggiava sopra la sua testa.

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Crediti foto: @Art Institute of Chicago

Horus vs Seth – Sin dalla Prima Dinastia (circa 2925-2775 a.C.) Horus era considerato come il diretto ed eterno antagonista del dio Seth Quando i due erano in equilibrio, l’armonia regnava nell’Alto e Basso Egitto. Solo che solo uno dei due poteva rappresentare il faraone.

Nel mito Le Lotte di Horus e Seth, l’Enneade (un gruppo di nove dei) si riunì dopo la morte di Osiride per stabilire quale dio dovesse ereditare il suo regno. Horus era il discendente diretto di Osiride, ma era ancora giovane. Seth era il fratello di Osiride, più maturo, ma anche colui che aveva ucciso il re.

Così l’Enneade decise di indire una gara: il vincitore avrebbe ottenuto il regno di Osiride. Furono i due contendenti a stabilire le prove da superare, scegliendo ovviamente quelle dove pensavano di avere maggiori vantaggi.

Seth, spesso associato al pericoloso ippopotamo, propose di trasformarsi in ippopotami e tuffarsi nel Nilo. Avrebbe vinto colui che avrebbe trattenuto il respiro più a lungo. Seth era avvantaggiato, quindi Iside accorse in aiuto del figlio, trafiggendo Seth con una lancia di rame. Alla fine fu Horus a vincere, diventando il legittimo re dell’Egitto.

I molti volti di Horus – Horus è una delle pochissime divinità di cui si conosce esattamente l’origine. Sappiamo che nacque nella città di Nekhen (Hierakonpolis) e qui, durante l’Antico Regno, lo venerarono come Horus di Nekhen. Il suo culto si espanse poi velocemente in tutto il paese, tanto che il dio falco iniziò a comparire in diversi luoghi come divinità locale, con epiteti e nomi diversi. Era adorato come Horemakhet, l’Horus dell’orizzonte, come Arpocrate, l’Horus bambino e come Horsiesis, il Figlio di Iside.

C’erano, poi, Haroeris, cioè Horus il Vecchio e Harakhte, Horus dell’Orizzonte. In questa forma era associato a Ra, il dio del sole, tanto che in seguito i due si fusero in un unico dio, Ra-Horakhty, il disco solare alato. Successivamente un terzo dio si aggiunse a questo dio composito, creando così de facto il dio più potente del Tardo Periodo, Ra-Horakhty-Atum.

Horus come dio del sole – La forma originale di Horus era quella di “signore del cielo”. Per questo motivo si pensava che contenesse sia il Sole che la Luna, rispettivamente rappresentati dall’occhio destro e sinistro. Anzi: secondo Le Lotte di Horus e Seth, Seth perse un testicolo, Horus un occhio. Il che spiega perché uno dei suoi occhi brilla più dell’alto e perché la Luna sia meno luminosa del Sole.

Quando poi si unì a Ra, divenne noto come Ra-Horakhty, il Sole del Mattino. In questa forma è raffigurato come un essere antropomorfo, con la testa di falco e un disco solare sopra la testa.

Horus, il signore delle Due Terre – Secondo il mito, quando l’Enneade assegnò a Horus il regno di Osiride, ecco che divenne noto come Harsomptus, cioè l’Unificatore. Questo perché avrebbe dovuto tenere unito l’Alto e il Basso Egitto. Una variante della storia, però, racconta che Haroeris ebbe un figlio dalla dea Hathor. Panebtawy, questo il nome del figlio, era il Signore delle Due Terre, colui che era incaricato di mantenere l’unità e la pace nel paese.

L’idea che il re fosse una manifestazione di Horus nacque durante la Prima Dinastia, proprio a Nekhen. Quando poi i re di Nekhen riunirono l’Alto e il Basso Egitto, ecco che questa idea divenne un dogma accettato ovunque. Esisteva una cerimonia chiamata “Incoronazione del Falco Sacro” durante la quale un falco vero era scelto per rappresentare il dio come re di tutto l’Egitto.

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Crediti foto: @ArtStation

Horus, il protettore – Un mito del Periodo Tardo racconta che, dopo aver ucciso il fratello Osiride, Seth inseguì la vedova e il figlio ovunque. Iside prese dunque il piccolo Horus e scappò nel Delta, nascondendosi in mezzo a una zona paludosa.

Una mattina Iside dovette lasciare il bambino incustodito, mentre andava in cerca di cibo. Al suo ritorno scoprì che un serpente velenoso aveva morso il figlio. Il bambino soffriva tantissimo e così Iside iniziò a piangere, chiedendo soccorso agli altri dei.

Subito arrivarono Hathor e Thoth e quest’ultimo, essendo il dio della medicina, salvò il bambino dalla morte. Da lì piccolo divenne noto come il bambino sopravvissuto a un morso mortale. Per questo motivo si vedono stele raffiguranti il dio mentre scavalca coccodrilli o tiene in mano animali velenosi o pericolosi. Queste raffigurazioni erano usate nelle case e nei santuari come simbolo di protezione da parte di questa divinità.

L’Occhio di HorusDell’Occhio di Horus abbiamo già parlato in passato. Qui ricordiamo che questo amuleto, nato dal mito secondo il quale Seth rubò l’occhio di Horus cercando di mangiarlo per distruggerlo. Ma il nipote recuperò il suo occhio e riuscì a riattaccarlo. Da lì l’Occhio di Horus si trasformò in un amuleto protettivo.