Storia Che Passione

Foto del giorno: Valerij Vladimirovič Poljakov, mai nessuno così a lungo nello spazio

Fotografia di anonimo, URSS, 1994. Lo scatto ritrae Valerij Vladimirovič Poljakov affacciato ad una navicella spaziale. Lì dentro siglerà un importantissimo record: 487 giorni di permanenza nello spazio, mai nessuno come lui da allora. Scene e vicende che ricordano quelle di 2001: Odissea nello spazio. Ma questa volta il regista non fu Stanley Kubrick, ma l’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche.

Valerij nacque a Tula, città della Russia centrale europea, il 27 aprile del 1942. La Seconda Guerra Mondiale imperversava e, in quella bufera, nasceva un futuro eroe della patria russa. Crescendo divenne medico e in seguito cosmonauta. Il suo destino era lontano da questa Terra e decise di rincorrerlo fin da subito.

Poljiakov pensò bene di coniugare le sue due grandi passioni e divenne medico a bordo delle navi spaziali. Tra il 29 agosto 1988 e il 27 aprile 1989 compì la sua prima missione extra atmosferica. Agiva infatti come medico di bordo della stazione orbitante Mir. Prima missione e già diversi mesi nello spazio. Se era un preludio a ciò che sarà, era di sicuro un ottimo indizio.

Valerij Vladimirovič Poljakov foto con compagni

La sua seconda missione, che fu anche l’ultima, arrivò dopo 5 anni. Era il 1994, precisamente inizio anno. Da quel periodo, fino al marzo 1995, rimase in orbita, sempre sulla Mir, come volontario. Erano ben 14 mesi, 487 giorni lontano da casa e dalla terraferma. E, come detto in apertura, non si trattava di una regia di Kubrick, ma di un atto volontario!

Tornato con i piedi per terra, e non metaforicamente, il 10 aprile del 1995 ricevette il prestigioso titolo di Eroe della federazione russa. E Poljiakov fu davvero un eroe al rientro quando, rifiutando di essere trasportato sulla speciale poltrona dalla Sojuz dalla squadra di soccorso, ci andò con i suoi piedi e le sue gambe, dopo mesi di assenza di gravità. Inoltre la missione fu così lunga per lui per sua espressa richiesta: voleva dimostrate la predisposizione psico-fisica dell’uomo ad un eventuale viaggio su Marte.

Valerij Vladimirovič Poljakov brindisi

Il suo lavoro e il suo esempio furono importantissimi per le ricerche di medicina spaziale e per dimostrare la possibilità di integrazione tra equipaggi di diverse nazionalità. Il 19 settembre del 2022 il dottor Valerij Vladimirovič Poljakov si è spento nella sua Mosca, città che tanto gli deve e a cui tanto lui donò in vita. Ora lo immaginiamo a passeggiare leggiadro nello spazio, quel terreno invisibile e infinito che gli appartenne un po’ anche in vita.