Fotografia di Topical Press Agency / Hulton Archive, Regno Unito, 1922. Un gruppo di bambini prende lezioni su come nuotare, pur non avendo a disposizione né una piscina, né tantomeno dell’acqua. Con un po’ di sana inventiva e grazie alla collaborazione di un compagno – il quale doveva “immolarsi” per fa sì che l’amico staccasse dal suolo – si poteva e si può fare di tutto. Basta crederci.

Purtroppo non sono riuscito a ricavare chissà quali informazioni dalla fotografia, ma incrociando un po’ di dati, si può dire lo stesso qualcosa. Anzitutto, il più classico dei “chi, dove, quando”. Con questo scatto, raccolto nell’archivio Hulton, ci immergiamo nell’Inghilterra dei primissimi anni ’20. Londra, così come tutta l’Europa, si sta ancora riprendendo dal trauma della guerra.
Viene spontaneo credere che, con una povertà ancora diffusa, molte infrastrutture fossero carenti. Poi le scuole, specialmente nei quartieri popolari urbani, disponevano di mezzi estremamente limitati. L’educazione fisica, che cominciava allora a essere considerata parte integrante della formazione dei bambini, doveva adattarsi alle ristrettezze del tempo.

Penso che la fotografia testimoni perfettamente questa situazione. Una lezione di nuoto “senz’acqua” non è una trovata bizzarra o comica, bensì una soluzione pratica in un contesto in cui non si disponeva di piscine scolastiche o di strutture sportive adeguate. Gli insegnanti si servivano quindi dell’immaginazione e della disciplina per istruire i bambini sui movimenti del corpo, insegnando le tecniche di base che poi sarebbero state applicate, quando possibile, in acqua.
La forza di questa immagine sta anche nella sua ambiguità. A un primo sguardo può suscitare tenerezza o persino ironia, ma dietro vi è un realismo crudo. È una scena che racconta la resilienza di una società che cerca di ricostruirsi attraverso l’educazione e la cura dei più piccoli, pur tra mille difficoltà.

La Topical Press Agency, che documentava la vita quotidiana britannica, non cercava il sensazionalismo, ma la testimonianza. La foto è un documento autentico, parte di una più ampia narrazione sul mondo dell’infanzia e della scuola nei primi decenni del Novecento.




