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Foto del giorno: elettrostimolazione facciale

Foto del giorno: elettrostimolazione facciale

Fotografia di anonimo, Parigi, Francia, 1850-1860 circa. Il neurologo francese Guillaume-Benjamin-Amand Duchenne, detto de Boulogne, conduce degli esperimenti di elettrostimolazione facciale su un anziano paziente. La fotografia in sovrimpressione è una delle più famose immagini storiche legate agli esperimenti sull’espressione facciale e la fisiologia delle emozioni condotti dal dottor Duchenne, uno dei padri della moderna neurologia.

Foto del giorno: elettrostimolazione facciale

Lo scatto a primo impatto potrebbe suggerire tutto tranne che un ordinario esperimento di elettrostimolazione facciale (non invasivo, né lesivo della salute del paziente). Ci troviamo nella seconda metà dell’Ottocento, un periodo in cui la scienza e la medicina cercavano nuovi metodi di indagine. Spesso – ma non è questo il caso – si ricorreva a pratiche decisamente controverse. Di esempi ne abbiamo trattati a bizzeffe in quest’ultimi anni. Gli esperimenti di Duchenne de Boulogne (così chiamato per non confonderlo con l’altrettanto famoso medico Edouard Adolphe Duchesne) portarono a dei risvolti fondamentali in svariati campi del sapere, non per forza legati alla sola scienza medica.

Le fotografie conservate in diversi istituti sparsi in tutto il mondo confermano quest’ultima affermazione. Gli scatti inerenti le sperimentazioni di Duchenne sono degli eccezionali esempi di fotografia scientifica ante-litteram. Spesso questo punto viene omesso, o comunque fatto passare in secondo piano rispetto alle scoperte medico-scientifiche, che pure occupano un posto di rilievo nella lunga carriera del Duchenne, che ricordiamo essere nato nell’Alta Francia, precisamente a Boulogne-sur-Mer, vicino Calais, nel 1806, ed essersi spento a Parigi nel 1875.

elettrostimolazione facciale Duchenne de Boulogne

All’artefice della biopsia muscolare si deve la stesura e la pubblicazione di Mécanisme de la physionomie humaine (1862) – primo testo di neurofisiologia sull’emozione – e il monumentale Physiologie des mouvements (1867), con cui consacrò il suo personale contributo alla scienza medica mondiale.

Mentre dava alle stampe questi due capisaldi della fisiologia, accreditandosi l’ossequio di un certo Charles Darwin, Duchenne giovava anche all’arte della fotografia. Le sue opere erano ricchissime di riferimenti fotografici, di dagherrotipi come quello di cui sopra. Tornando a quest’ultimo in particolare, si può notare un Duchenne (a destra) nel fiore dei suoi anni che stimola elettricamente i muscoli del viso di un paziente con elettrodi metallici. Questo serviva a isolare i gruppi muscolari e provocare espressioni facciali artificiali per studiare le connessioni tra muscoli ed emozioni.

elettrostimolazione facciale esperimenti

L’espressione del soggetto è facilmente afferrabile: terrore e panico sembrano imporsi su tutto il resto. Tuttavia non sono altro che il frutto di un’artificiale elettrostimolazione facciale e non la tetra conseguenza di un qualche trauma. Chiaramente erano scoperte avanguardistiche per l’epoca, poiché Duchenne così facendo dimostrava come ogni emozione corrispondesse a un preciso schema muscolare. Schemi da poter cogliere, studiare, prevedere e replicare. Le sue ricerche finirono per influenzare profondamente lo sviluppo della neurologia moderna e della psicologia fisiologica.

elettrostimolazione facciale fotografia scientifica

Apporto al sapere medico-scientifico che possiamo scorgere in tanti modi diversi. Uno dei tanti è attraverso fotografie scattate oltre un secolo e mezzo fa, immagini sulle quali è impossibile non soffermarsi senza restare un minimo stupiti. Anche questo è il bello della scienza, non credete?