Non fatemi sentire da solo, per favore. Vi supplico, ditemi che qualcuno si è mai posto la seguente domanda: esiste un santo patrono di internet? Signore e signori, con mio sommo stupore, vi confermo che sì – ma con riserva – esiste de facto (ma non de iure) un santo protettore del meraviglioso mondo dell’Internet. Esiste dal 2002, designato (non proclamato!) come tale da papa Giovanni Paolo II. Rompiamo gli indugi: di chi si parla?

Nato a Cartagena nel 560 circa, morto a Siviglia nel 636, Isidorus Hispalensis, per tutti Isidoro di Siviglia, fu tante cose. Anzitutto una delle figure più rilevanti della cristianità medievale, in quanto teologo, enciclopedista, arcivescovo di Siviglia nonché Dottore della Chiesa cattolica.

È celebre soprattutto per la sua opera monumentale, le Etymologiae sive Origines. Una raccolta enciclopedica suddivisa in 20 libri in cui cercò di raccogliere e sistematizzare tutto il sapere umano dell’antichità, dalle scienze naturali alla grammatica, dalla medicina alla teologia. L’opera fu usatissima per secoli durante il Medioevo, specie in ambito ecclesiastico e monastico, e contribuì a preservare molte conoscenze classiche.

Proprio in virtù di questo suo instancabile lavoro al servizio del sapere, negli anni ’90 del XX secolo un crescente movimento di cattolici propose a gran voce il patronato di Sant’Isidoro su Internet. Erano gli anni in cui la rete stava iniziando ad affermarsi globalmente. Questi fedeli – in maggioranza spagnoli – trovarono più di qualche nesso fra l’opera isidoriana e il World Wide Web.
- Le sue Etymologiae rappresentano una delle prime forme di raccolta sistematica e accessibile del sapere, proprio come un’enciclopedia o, per estensione, il web.
- Facile intravedere in Sant’Isidoro il precursore della “memoria digitale“. D’altronde è colui che ha cercato di organizzare il sapere nella sua totalità, così da conservarlo e trasmetterlo ai posteri.
- Internet, esattamente come le Etymologiae, aspira a contenere tutto il sapere umano (nel bene e nel male…).
A questo punto può destare un certo stupore il fatto che un vescovo vissuto a cavallo fra VI e VII secolo, padroneggiante un perfetto latino, perennemente immerso fra carte e libri, possa essere suggerito come santo patrono di Internet. Nel 1999 il movimento di cui sopra ha avanzato ufficialmente la proposta al Vaticano, sollecitato a rispondere fino al 2002.

In quell’anno Giovanni Paolo II accolse verbalmente la richiesta. Tuttavia né il pontefice, né alcun dicastero a lui associato, hanno mai ufficializzato la cosa. Perciò ad oggi, anno di grazia 2025, Sant’Isidoro di Siviglia è de facto patrono di Internet. Più per tradizione recente e analogia culturale che per decreto ecclesiastico. La sua figura è spesso ricordata il 4 aprile, giorno della sua festa liturgica, con iniziative nel mondo cattolico legate alla comunicazione digitale.