Manuela ChimeraHa riaperto ufficialmente i battenti, si fa per dire, la tomba del faraone Amenhotep III, una delle tombe reali più importanti della Valle dei Re. Il tutto è avvenuto dopo un lunghissimo restauro, andato avanti per 20 anni.
La tomba di Amenhotep III
Amenhotep III guidò l’antico Egitto durante la sua età dell’oro, dal 1390 al 1350 a.C. La sua tomba è una delle più grandi camere funerarie della Valle dei Re. Un corridoio in discesa lungo 36 metri e profondo 14 metri conduce a tre camere interconnesse.
La camera funeraria principale ospitava, ovviamente, il faraone, mentre le due camere aggiuntive erano destinate alle mogli, le regine Tuye e Sitamun. L’interno della tomba è di una bellezza mozzafiato. Qui sono presenti dipinti raffiguranti Amenhotep III accanto a divinità egizie e scene tratte dal Libro dei Morti. I dipinti sono realizzati con un’incredibile maestri artistica, mentre il soffitto è decorato con stelle gialle su sfondo blu.
Le pareti della camera funeraria, poi, riportano iscrizioni tratte dall’Amduat, i testi sacri che servivano per guidare il defunto nel suo viaggio attraverso gli inferi.
Il team che si è occupato del restauro ha ricomposto il coperchio del sarcofago in granito rosso del faraone, riunendo più di 200 frammenti. Rovinato da secoli di saccheggi, ora il coperchio ricostruito appoggia su una base metallica appositamente progettata, permettendo così ai visitatori di ammirare il sarcofago nel suo contesto originario.
Ma chi era Amenhotep III? Noto anche come Amenhotep il Grande, salì al trono da adolescente e regnò per ben 38 anni. Il suo regno fece parte del periodo di massimo splendore del Nuovo Regno in Egitto. Fu un regno prospero anche dal punto di vista artistico. Infatti ordinò di ampliare il Tempio di Karnak e fece costruire i Colossi di Memnone.
La scoperta della sua tomba risale al 1799 quando gli ingegneri francese Prosper Jollois ed Édouard de Villiers du Terrage la riportarono alla luce durante la campagna d’Egitto di Napoleone. Anche se, a dire il vero, viaggiatori precedenti l’avevano già localizzata.
Fu poi Howard Carter, l’archeologo britannico noto per aver scoperto anche la tomba di Tutankhamon, a occuparsi di un primo scavo completo nel 1915. La tomba, vittima di numerosi saccheggi, ora è stata restaurata.
Il restauro ha compreso anche una modernizzazione delle infrastrutture, migliorando così i sistemi di illuminazione. Inoltre il restauro ha permesso di implementare migliori misure di sicurezza sulle ripide scale d’ingresso, installando anche display informativi per aiutare i visitatori a capire meglio il significato storico della tomba.
