L’estate finita da poco brucia ancora, sulla pelle e nel cuore. Difficile abbandonare l’ozio estivo e tornare alla vita e alla routine lavorativa. Sapete cosa aiuta di solito in questi momenti di piccolo sconforto? Un bel cono gelato! Ma noi di solito parliamo di storia, non di dolciumi vari (che non ci dispiacciono affatto eh!), quindi oggi vedremo insieme come nacque questa idea così rivoluzionaria e così buona!

“Mater artium necessitas” dicevano i latini, che suona come “la necessità è la madre delle arti”. Cosa significa tutto ciò? Sostanzialmente che, nei momenti più difficili, più complessi, quando la necessità è più grande, più grande sarà ciò che viene fuori dal nostro ingegno. Fu questo che fece Italo Marchioni a cavallo tra XIX e XX secolo a New York. Ma chi era costui?
Italo Pietro Marchioni fu un inventore italiano che, negli anni ’90 del XIX secolo, emigrò negli Stati Uniti. Prima a Filadelfia e poi a New York, cominciò a darsi da fare e a vendere il suo buonissimo gelato italiano. Ecco allora che arriva la necessità, conditio sine qua non per l’attivazione dell’estro inventivo tutto italiano del Marchioni. La situazione particolare riguardava i bicchieri nei quali Italo serviva il suo buon gelato.

Questi contenitori di vetro, oltre che essere leggermente costosi, spesso non tornavano indietro. Chi, preso dalla foga di divorare il suo gelato, li faceva cadere e li rompeva, chi li rubava deliberatamente e chi, magari genuinamente, dimenticava di restituirli. Insomma, questi bicchieri dispersi costavano caro al Marchioni che rischiava di vanificare i suoi sforzi e non ottenere guadagno alcuno dal suo gelato!
Ecco allora che, disperato quasi per la situazione, l’italiano si inventò il famoso cono, ovvero una cialda dolce su cui adagiare il gelato. Oltre a costare molto meno rispetto ai bicchieri di vetro, era anche edibile e di una croccantezza che bene si abbinava alla densità del gelato. Italo prese ben più di due piccioni con una fava, oltre che il brevetto n°746971 per la sua nuova invenzione.

In conclusione, per completezza di informazione, informiamo i lettori che questa è solo una delle mille storie circa l’invenzione del cono gelato. C’è chi la fa risalire a molto tempo prima, chi la attribuisce ad un pasticcere siriano che arrotolò la Zalabia, dolce tipico siriano, a forma di cono, e chi ha altre versioni. Quella di Italo Pietro Marchioni però è l’unica storia che presenta al suo interno un elemento probatorio: un brevetto. E poi, consentiteci, era italiano e quindi ci prendiamo la paternità anche di questa invenzione, e lo facciamo molto volentieri!