A fare questa scoperta sono stati gli archeologi dell’Istituto nazionale per la ricerca archeologica preventiva (INRAP). I ricercatori hanno riportato alla luce un antico falcetto risalente all’età del Bronzo nella bassa valle della Senna, in Francia.
Un falcetto britannico in Francia?

Il falcetto in questione o sickly è originario delle isole britanniche. Secondo le prime stime risale a circa il 1200-600 a.C., quindi durante la tarda età del Bronzo. Il falcetto è realizzato in una lega di rame e si presenta in buone condizioni. Tuttavia lungo tutto il bordo curvo sono presenti segni di usura, il che indica che fu utilizzato parecchio e che fece diversi tagli.
Inoltre il falcetto presenta anche un anello laterale e due fori. Molto probabilmente qui un tempo era fissato un manico di legno collegato tramite pioli in osso. Le analisi microscopiche effettuate hanno rivelato, in effetti, tracce del manico originario conservate all’interno della cavità. Secondo i test questo manico poteva essere stato realizzato in legno di salice, di pioppo, di ontano nero, di carpino o anche di nocciolo.

Gli archeologi hanno poi messo a confronto questo falcetto con altre falci rinvenute un po’ in tutta l’Europa. Hanno così stabilito che questo falcetto era originario delle isole britanniche. Il che vuol dire che, probabilmente, c’erano scambi commerciali e culturali su lunga distanza fra gli abitanti della Gran Bretagna e quelli della Francia, già durante la tarda età del Bronzo.
In effetti, a ben pensarci, in quel periodo il commercio di oggetti in bronzo si espanse velocemente lungo tutta la costa atlantica. Ci sono parecchie testimonianze archeologiche che rivelano che, a partire dal 1200 a.C. circa, i manufatti in metallo iniziarono a circolare in quantità maggiori e regolarmente.

Erano gli albori di un nuovo modello di commercio mercantile che stava andando a sostituire il precedente sistema a base di scambi.
L’INRAP ha poi spiegato che questo tipo di falce con incavo originaria delle isole britanniche è assai rara in Francia. Finora gli archeologi ne hanno trovato solamente una decina di esemplari, tutti concentrati lungo la costa della Manica (quindi anche nelle valli della Somme e della Senna) e lungo la costa dell’Oceano Atlantico.