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Come Caligola deificò la sorella Drusilla

L’imperatore Caligola aveva tre sorelle: Agrippina, Drusilla e Livilla. Pare che Caligola le amasse parecchio, forse un tantino troppo, visto che in diverse biografie imperiali postume si parla di alcune relazioni incestuose. Non si sa se queste accuse fossero vere o meno (forse erano infondate), quello che è certo è che era particolarmente affezionato a Drusilla. E quando quest’ultima morì nel 38 d.C. l’imperatore ne fu devastato. Tanto che decise di deificarla, un atto notevole visto che Drusilla fu la prima persona a essere deificata dopo Augusto.

La deificazione di Drusilla

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Crediti foto: @Statens Museum for Kunst

Drusilla e Caligola erano figli di Germanico (figlio di Druso e fratello di Tiberio) e di Agrippina Maggiore (nipote di Augusto). Quando Augusto adottò Tiberio come erede nel 4 d.C., gli chiese di adottare Germanico come erede, nonostante questi avesse già un figlio maschio.

La coppia in realtà ebbe sei figli: Nerone, Druso, Caligola (Gaio in origine), Agrippina, Drusilla e Livilla. Drusilla nacque in Germania e probabilmente era adorata dalle truppe del padre tano quanto Caligola. Anzi: quando Germanico celebrò il suo trionfo a Roma nel 17 d.C., pare che sul carro avesse con sé anche i figli, inclusa la neonata Drusilla.

Dopo il trionfo, Tiberio spedì Germanico in Oriente, insieme a Calpurnio Pisone. Ma Germanico morì in Oriente e Agrippina si convinse che ad avvelenarlo fu Pisone, su ordine di Tiberio. A dire il vero nessuno provò mai tale accusa, ma Agrippina ne era così certa da cercare di convincere anche i figli di questa cosa.

Agrippina dovette comunque tornare a Roma coi figli, ma andò a vivere con Antonia Minore, la madre di Germanico. Continuava a sostenere la sua tesi, aggiungendo che avevano rubato ai suoi figli il posto di eredi. Il che non era proprio vero: Tiberio, infatti, dopo la morte del proprio figlio Druso, nel 23 d.C. aveva adottato i figli più grandi di Agrippina e Germanico, Nerone e Druso.

Alla fine Agrippina, Nerone e Druso furono mandati in esilio, morendovi. Caligola e le sorelle, invece, rimasero a Roma. Nonostante tutto, però, per quanto riguardava la successione, Tiberio continuava a contare sulla famiglia di Germanico. Fece sposare Caligola con Giunia Claudia, figlia di un suo amico e alleato. Poi fece sposare Drusilla a Lucio Cassio Longino, altro amico e alleato.

Poi Tiberio adottò ufficialmente sia Caligola che il nipote Tiberio Gemello. Quando Tiberio morì, il Senato fu favorevole alla salita al trono di Caligola. Stanchi della crudeltà del vecchio Tiberio, erano ammirati dalla giovinezza e carisma di Caligola, figlio del popolare germanico.

statua di Caligola

Appena salito al trono, Caligola adottò Tiberio Gemello come erede e divorziò dalla moglie che gli aveva imposto Tiberio. Visto che non aveva moglie, furono le sorelle di Caligola a svolgere il ruolo che fu di Livia quando era moglie di Augusto.

Caligola diede alla nonna Antonia Minore e alle sorelle il titolo di Augusta e i privilegi delle Vestali. I nomi delle sorelle erano inclusi in tutti i giuramenti formali e apparivano anche sulle monete romane. Talvolta erano indicate come Virtù Imperiali: Agrippina era la Sicurezza, Drusilla era la Concordia e Livilla era la Fortuna.

A Roma c’era poi una tradizione. Quando un aristocratico era scapolo, nel momento in cui organizzava dei banchetti o delle cerimonie, invitava le sorelle a prendere il posto della padrona di casa. Caligola fece lo stesso, ma al posto di alternare le sorelle, pare che diede questo privilegio solo a Drusilla. Forse andavano particolarmente d’accordo come carattere o forse semplicemente Drusilla era la sorella politicamente più abile. Fatto sta che era la prediletta.

Un’altra cosa che Caligola fece appena salito al potere, fu di ordinare a Drusilla di divorziare. L’ex marito fu poi opportunamente spedito in Africa come proconsole, tanto per toglierselo dai piedi. E magnanimamente Caligola aspettò almeno tre anni prima di ordinarne la morte.

Intanto fece sposare Drusilla con Marco Emilio Lepido, suo alleato e probabilmente nipote di Augusto tramite la nipote Giulia Minore. A questo punto, però, dopo solo sei mesi di regno, nell’ottobre del 37 d.C. Caligola si ammalò. Per circa un mese sembrò in punto di morte. Molti sudditi fecero offerte pubbliche per la sua guarigione. Ed effettivamente guarì, ma la sua salute mentale iniziò a vacillare.

In particolare, era preoccupato per la successione. Mise a morte Gemello, poi adottò Drusilla e il marito come eredi. Nel medesimo frangente sposò la sua seconda moglie, Orestilla, dopo che questa fu costretta a divorziare da Pisone. Il matrimonio, però, durò solo qualche giorno: poi Caligola divorziò, bandendo sia Orestilla che Pisone da Roma.

Non si sa quali fossero esattamente i suoi piani a questo punto. Ma qualsiasi fossero, furono del tutto vanificati quando Drusilla si ammalò e morì il 10 giugno del 38 d.C. Caligola ne fu devastato. Ordinò il lutto pubblico e organizzò un funerale pubblico in quanto principessa imperiale, piangendola come se fosse stato il marito.

Un senatore, forse per ingraziarsi i favori dell’imperatore, annunciò di aver assistito all’apoteosi di Drusilla. Anche per Cesare e Augusto, ai tempi, si fecero avanti testimoni similari. Questo permise a Caligola di ottenere la deificazione della sorella. Non un’impresa da poco visto che, dopo Augusto, nessun altro era stato deificato. Tiberio, per esempio, aveva negato la deificazione della madre Livia, mentre il Senato aveva ignorato Caligola quando aveva chiesto di deificare Tiberio.

Drusilla ottenne così lo status di dea, con un culto alquanto elaborato. Il suo nome divino era Panthea, aveva i suoi sacerdoti, una statua di culto nel tempio di Venere e organizzarono anche giochi in suo onore. Questo almeno secondo Svetonio e Cassio Dione, ma mancano prove certe di tali onori.

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Crediti foto: @Egisto Sani, Flickr

La cerimonia di deificazione di Drusilla si svolse il 23 settembre del 38 d.C., giorno di nascita di Augusto e giorno festivo. Il rituale si svolse presso il Tempio del Divo Augusto, consacrato l’anno prima da Caligola. La morte di Drusilla impattò negativamente sulla salute di Caligola, già vacillante dopo la sua malattia. Pochi giorni dopo averla deificata, Caligola sposò la terza moglie, Lollia Paolina. Anche lei dovette divorziare dal marito Regolo. Questa volta il matrimonio durò sei mesi, con Caligola che chiese il divorzio perché la coppia non riusciva ad avere figli.

I problemi per la successione continuarono. Nel 39 d.C. Caligola rese pubbliche alcune lettere che provavano che Lepido, il vedovo di Drusilla, fosse un adultero. Fra l’altro con le sorelle di Drusilla, Agrippina e Livilla. Possibile che Lepido stesse cercando di sposare un’altra delle sorelle, in modo da continuare a essere l’erede di Caligola. Ma niente da fare: condanna a morte per Lepido ed esilio per le due sorelle.

Caligola si risposò nel 39 con Cesonia. Da lei ebbe una figlia, chiamata Giulia Drusilla. Tuttavia la storia non fu clemente con loro: furono assassinate quando anche Caligola fu ucciso dalla Guardia Pretoriana nel 41 d.C. E Drusilla? Beh, semplicemente il suo nome scomparve dai registri, quindi forse si limitarono a ignorarla. Ma Agrippina, la sorella maggiore, avrebbe successivamente sposato lo zio Claudio, diventano la sua quarta moglie e mettendo così al potere il figlio Nerone. Ma di nuovo, questa è un’altra storia.