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Accadde oggi: 6 giugno

Accadde oggi: 6 giugno

Almanacco del 6 giugno, anno 1508: le truppe di Massimiliano I d’Asburgo, formalmente Re dei Romani, discendono in Italia ma vengono sconfitte da Venezia. Il fine ultimo di quella campagna era l’incoronazione imperiale a Roma e – questione non secondaria – la sottrazione del Friuli alla Repubblica di Venezia. L’umiliazione spinse Massimiliano a stringere nuove e inedite alleanze che avrebbero messo a dura prova la Penisola italiana.

Accadde oggi: 6 giugno

Il tentativo di Massimiliano I d’Asburgo, compiuto in quella primavera del 1508, si rivelò fallimentare. Alla guida dell’esercito veneziano vi era Bartolomeo d’Alviano il quale si spinse alla conquista di Pordenone, che poi ottenne in feudo. Massimiliano invece volle condurre la campagna personalmente, anche dopo aver rifiutato l’alleanza di Luigi XII di Francia. Il Re dei Romani era convinto di poter sconfiggere da solo Venezia.

L’esercito del d’Alviano sconfisse ripetutamente le truppe tedesche e giunse a prendere Gorizia, Trieste e Fiume. L’operazione tra la primavera del 1508 e protrattasi fino a giugno consegnò l’aera di confine tra Italia e l’Austria facente parte dell’impero al controllo della Serenissima. Proprio il controllo di quell’area costituiva da tempo un problema.

6 giugno, Venezia

La campagna condotta tra la primavera fino al giugno del 1508 convinse Massimiliano a prendere una scelta. Tra il 6 giugno e l’11 giugno 1508, dopo le ripetute sconfitte, l’Asburgo chiese una tregua. Accettò l’alleanza con il re di Francia, Luigi XII, e la coalizione contro Venezia riprese vita.

Il 10 dicembre lo Stato della Chiesa, la Spagna, l’Impero, la Francia e altri Stati dell’Europa orientale e della penisola siglarono un trattato a Cambrai. Il testo parlava di una lega di stati cristiani uniti in una lotta contro i turchi infedeli ma prima avrebbero dovuto sconfiggere una minaccia interna. Bisognava spegnere la cupidigia di Venezia.

6 giugno, Massimiliano re dei Romani

Sconfitto il bersaglio designato, i contraenti del patto si sarebbero spartiti in misura i territori. Alla Francia la Lombardia, alla Spagna i porti della puglia che aveva dovuto cedere precedentemente, e all’Impero il Friuli, il Veneto e il Trentino. Tutti avrebbero ottenuto un pezzo di terra a spese della Serenissima, ma Massimiliano, fondatore del potere universale asburgico, avrebbe potuto risolvere l’annosa questione e riguadagnare il suo onore.