Almanacco del 21 maggio, anno 1502: Il navigatore portoghese João da Nova scopre l’Isola di Sant’Elena. Divenuta famosa soprattutto per l’esilio di Napoleone, Sant’Elena è una piccola isoletta in mezzo all’Oceano Atlantico che costituisce un territorio d’oltremare britannico. Vediamo insieme qualcosa in più su di essa e sulla sua storia.

Iniziamo la narrazione dal protagonista odierno: João da Nova, noto anche come Xoán de Novoa o Juan de Nova. Come s’intuisce dal nome, si tratta di un esploratore portoghese che nel corso del XV secolo e del XVI secolo scandagliò a fondo gli oceani di mezzo mondo, come l’Atlantico e l’Indiano. A lui si deve la scoperta anche di un’altra isola, vicino Sant’Elena, ovvero l’Isola dell’Ascensione.
Nel maggio del 1502, mentre era al servizio della corona lusitana, João si imbatté nell’isoletta in questione, dopo aver doppiato il Capo di Buona speranza. Nella spedizione, insieme a lui c’era niente di meno che Amerigo Vespucci, divenendo anch’esso scopritore di quella terra disabitata.

Sant’Elena rimase per oltre un secolo di proprietà portoghese per divenire poi, a metà del XVII secolo, possedimento olandese. Trattandosi di una delle isole più remote al mondo e situata in una zona altamente strategica per il passaggio di navi che dall’Oceano Atlantico facevano rotta verso l’Europa o l’Asia, non poteva non attirare l’attenzione della Gran Bretagna. Subito dopo gli olandesi allora furono gli inglesi ad accaparrarsi l’isola.
Ma il fatto che fosse così remota e irrimediabilmente lontana per un mondo all’epoca non ancora interconnesso la rendeva appetibile anche e soprattutto per gli esili. Il più importante, chiaramente, fu il già citato esilio di Napoleone che trascorse sull’isola sei anni dal 1815 al 1821. A Napoleone e al suo soggiorno è legata una curiosità dell’isola che vi racconteremo in chiusura.

Com’è noto, l’imperatore dei francesi trascorse i suoi giorni da esiliato presso la residenza di Longwood House, prima di essere seppellito a Sane Valley. Dal 1858, in seguito ad un accordo tra Gran Bretagna e Francia, proprio questi due territori passarono al governo francese. Quindi, ancora oggi, sull’isola inglese ci sono due pezzi di terra che ufficialmente ricadono sotto la sovranità di Parigi. Davanti ai “Grandi” della storia però si possono fare delle eccezioni.