Almanacco del 19 dicembre, anno 1562: ugonotti e realisti cattolici si contrappongono nella battaglia di Dreux, primo scontro in armi nell’ambito delle guerre di religione in Francia. L’evento del 19 dicembre 1562 segnò il formale inizio della fase bellica delle guerre di religione, anche se c’è da dire come la tensione fra protestanti e cattolici francesi andasse avanti già da molti anni. Gli esiti della battaglia – tuttavia sanguinosissima – furono ininfluenti, va detto già da adesso. Ma l’episodio ci fornisce il pretesto per approfondire dal punto di vista storico uno dei capitoli più importanti del Cinquecento europeo.

Piccolo passo indietro nel tempo, dato che quel 1562 si aprì, almeno in Francia, all’insegna delle asperità. Le tensioni fra ugonotti e cattolici, accumulatesi fin dalla congiura di Amboise di due anni prima, esplosero definitivamente. Di recente abbiamo trattato la questione dinastica francese di quegli anni (qui l’articolo di riferimento, se di vostro interesse). Ma, in tal senso, sono le ricadute politico-religiose sulle quali dobbiamo incentrare il nostro focus.
A gennaio la regina di Francia, nonché reggente del trono per conto del figlio Carlo IX, Caterina de’ Medici (anche su di lei gli approfondimenti non mancano) promulgò l’importante editto di Saint-Germain-en-Laye. In poche parole, era la garanzia offerta dalla corona agli ugonotti sulla libertà di culto, a patto che questi restituissero chiese e conventi precedentemente sottratti ai cattolici. Sulla carta era un compromesso dignitoso, ma non per la fazione cattolica, capeggiata da Francesco I di Guisa. Egli interpretò l’editto come una concessione fin troppo larga ai protestanti.

Il duca di Guisa rispose a modo suo. Nel mese di marzo, invece di garantire l’ordine pubblico durante una riunione ugonotta nell’Alta Marna, il gran maestro di Francia fece uccidere una ventina di protestanti. Sarebbe passata alla storia come strage di Wassy. A seguito dell’eccidio, gli eventi precipitarono velocemente; le parti si armarono e iniziarono a guardarsi in cagnesco.
All’azione violenta dei cattolici, gli ugonotti sotto la duplice guida del principe Luigi di Borbone-Condé e di Gaspard de Coligny risposero con l’occupazione in armi di Orléans. Come in un domino, in cui ogni tassello fa cadere il suo prossimo, Il duca di Guisa rapì la famiglia reale, la portò con sé a Parigi, e la costrinse a prendere le parti dei cattolici. Da questo momento lealismo e cattolicesimo faranno rima. Prima di arrivare al sodo della questione, e dunque alla battaglia di Dreux del 19 dicembre 1562, ritengo sia necessario specificare solo un punto. Sebbene ambo le parti conquistarono e/o consolidarono la loro presa su i centri cittadini più importanti di Francia, mai e poi mai giunsero ad uno scontro armato prima del già citato 19 dicembre. E quando ciò accadde, fu per puro caso.

Le forze della Lega cattolica – circa 19.000 uomini, guidati dal “triumvirato” Guisa-Montmorency-d’Albon – intercettarono casualmente l’esercito protestante sulla strada per Rouen. Quest’ultimo faceva affidamento su 13.000 effettivi, per lo più mercenari germanici. Una volta venuti a contatto, i due eserciti si schierarono in assetto da battaglia. Per un’ora circa non si scambiarono altro che minacciosi sguardi. Dopo di che, una serie di cariche di cavalleria. Ecco cosa fu la battaglia di Dreux.
Alla prima carica, gli ugonotti fecero prigioniero il connestabile Montmorency, una delle tre teste dell’idra cattolico. In una delle contro-cariche, i cattolici risposero con la cattura di Luigi di Borbone-Condé. Mentre Jacques d’Albon, maresciallo di Francia, morì nell’intreccio di lance. Dopo perdite ingenti da una parte e dall’altra, gli ugonotti si ritirarono ordinatamente. Lasciarono il campo insanguinato di Dreux alla Lega, ormai in balia della volontà del suo unico comandante, Francesco duca di Guisa.

In conclusione, analizziamo le conseguenze dell’episodio del 19 dicembre 1562. Anzitutto due parole sul tributo di sangue. Un terzo di chi partecipò alla battaglia, pagò con la vita. Una simile statistica non si vedeva da quasi un secolo in Francia. Sul piano militare, la vittoria cattolica a Dreux significò poco o niente. Il tempo che alla Lega cattolica servì per riorganizzarsi, fu utile al protestante Coligny per riaffermare il controllo ugonotto in alcune aree strategiche della Francia (così in Bassa Normandia, come nella Loira). Seguì l’assassinio del Guisa al culmine dell’assedio di Orléans e, in virtù di ciò, il termine di questa prima e convulsa fase delle guerre di religione francesi. Marzo 1563 è il mese dell’editto di Amboise, e perciò della pacificazione momentanea fra le fazioni.




