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Accadde oggi: 17 agosto

Accadde oggi: 17 agosto

Almanacco del 17 agosto, anno 1945: Sukarno e Hatta, leader del movimento nazionalista indonesiano, dichiarano unilateralmente l’indipendenza dell’Indonesia dai Paesi Bassi. Fu per il Paese del Sud-est asiatico un momento storico fondante, reso tale da una serie di intrecci politici e militari da dover per forza di cose approfondire. Cerchiamo di capire i motivi dai quali scaturisce l’importanza della data, il 17 agosto 1945, per la nazione indonesiana.

Accadde oggi: 17 agosto

Per oltre tre secoli, l’Indonesia era rimasta sotto il dominio coloniale olandese. Quest’ultimo ne sfruttò le immense risorse naturali, si pensi al caucciù (gomma) alle spezie. La Seconda guerra mondiale stravolse gli equilibri: nel 1942, l’avanzata giapponese in Asia sudorientale portò alla rapida capitolazione delle forze coloniali olandesi e all’occupazione dell’arcipelago da parte dell’Impero del Sol Levante.

L’occupazione giapponese fu ambivalente. Da un lato brutale e autoritaria, ma dall’altro capace di alimentare il nazionalismo indigeno (per tornaconti cari a Tokyo, ovviamente). Il Giappone, nel tentativo di guadagnare il favore della popolazione, promosse leader locali e concesse una certa libertà di organizzazione politica. Facendo così, si voleva destrutturare il sistema coloniale olandese a favore di quello nipponico – supportato in teoria dai movimenti nazionalisti locali. Teoria e pratica, ve lo dico già da adesso, non combaciarono. Tra i leader emersero due figure destinate a segnare la storia del Paese: Sukarno e Mohammad Hatta.

17 agosto Indie Orientali Olandesi

Nell’agosto del 1945, la guerra in Asia volgeva al termine. Il 15 agosto, l’imperatore Hirohito annunciò la resa incondizionata del Giappone, dopo i bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki e l’ingresso in guerra dell’Unione Sovietica contro Tokyo. Quella resa creò un vuoto di potere immediato in Indonesia. Le forze giapponesi, ancora presenti, erano tenute a mantenere l’ordine fino all’arrivo degli Alleati, ma non avrebbero più potuto reprimere con la stessa determinazione i movimenti indipendentisti.

Il momento era delicatissimo, ma propizio per fare qualcosa di grande. Sukarno e Hatta, pur nazionalisti, avevano mantenuto un rapporto pragmatico con le autorità giapponesi, e questo li rendeva più cauti: temevano un proclama affrettato che potesse provocare un intervento militare immediato delle forze di occupazione, ancora armate e organizzate. Ciò portò ad uno strano impasse.

I giovani militanti del Pemoeda (movimento giovanile nazionalista) erano decisi a cogliere l’occasione prima che gli Alleati sbarcassero e ristabilissero il controllo coloniale olandese. Nella notte tra il 15 e il 16 agosto, un gruppo di questi giovani arrivò a “sequestrare” temporaneamente Sukarno e Hatta, portandoli nella località di Rengasdengklok, così da costringerli a proclamare subito l’indipendenza.

17 agosto manifestanti indonesiani indipendenza

Alla fine si raggiunse un compromesso. La mattina del 17 agosto, davanti alla residenza di Sukarno a Giacarta, si svolse una cerimonia semplice ma solenne. Alla presenza di un piccolo gruppo di nazionalisti, Sukarno lesse il Proclama d’Indipendenza, redatto la sera precedente insieme a Hatta:

“Noi, popolo dell’Indonesia, dichiariamo l’indipendenza dell’Indonesia.
Le questioni riguardanti il trasferimento del potere e altre questioni saranno regolate con mezzi accurati e nel più breve tempo possibile.”

17 agosto firma pace Indonesia Paesi Bassi

Il giorno successivo, 18 agosto, il Comitato preparatorio per l’indipendenza indonesiana (istituito dai giapponesi una settimana prima) ratificò la proclamazione e nominò Sukarno presidente e Hatta vicepresidente. Tuttavia, l’indipendenza non sarebbe stata immediatamente riconosciuta. Nei quattro anni successivi, l’Indonesia dovette affrontare una dura guerra contro il tentativo olandese di restaurare il dominio coloniale (1945-1949).