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Accadde oggi: 16 dicembre

Accadde oggi: 16 dicembre

Almanacco del 16 dicembre, anno 1986: scoppia la cosiddetta “guerra delle Toyota”, ultima fase del più ampio conflitto libico-ciadiano, combattuto a fasi alterne sin dal 1978. Gli scontri, concentrati per lo più sul confine fra le due nazioni africane, termineranno meno di un anno dopo, nel settembre 1987, con un cessate il fuoco generale e con la richiesta congiunta, della Libia così come del Ciad, di risolvere le contese territoriali per tramite del Tribunale internazionale dell’Aia.

Accadde oggi: 16 dicembre

Come anticipato, gli eventi del 1986-87 non sono altro che l’ultimo atto di un ben più vasto ed esteso conflitto. Qualche coordinata storica può giovare alla comprensione generale. Di fatto, la guerra libico-ciadiana (1978-1987) originò dall’intervento armato della Libia di Muʿammar Gheddafi nel vicino Ciad, afflitto da tempo da una complessa guerra civile. Attuando una barbara semplificazione, si può dire come nel Ciad gli eventi precipitarono con l’esacerbarsi della contrapposizione fra il nord del Paese, arabizzato e musulmano, e il sud dello stesso, subsahariano e cristiano/animista.

Gheddafi si inserì nel convulso conflitto civile per ragioni economico-strategiche, prima ancora che politiche. Avete mai sentito parlare della striscia di Aozou? È una regione desertica di confine fra Libia e Ciad, una fascia larga 100 km e lunga circa 1.000, che corre trasversalmente fra i due Paesi. Lì sotto c’è l’uranio, e con l’uranio si fanno tante cose interessanti. Il possesso della striscia di Aozou e la volontà di trasformare il Ciad in uno stato satellite convinsero il Rais a mobilitare l’esercito.

16 dicembre mappa Ciad

Le lotte intestine in Ciad terminarono nel 1979, con l’affermazione al potere del Gouvernement d’Union Nationale de Transition, noto come GUNT. Si trattava della fazione ribelle appoggiata da Gheddafi. In opposizione ai protetti dei libici, si schierò prima il governo centrale di N’Djamena, e poi, caduto questo, il signore della guerra Hissène Habré. Nella persona di Habré si condensavano gli interessi dell’Occidente (Francia e Stati Uniti in primis) e di tutte quelle realtà africane ostili al regime di Tripoli (Egitto, Sudan, Zaire).

Dopo anni di latente tensione, si ebbe una svolta nella guerra libico-ciadiana. Il 16 dicembre 1986 Hissène Habré, che oramai aveva domato tutte le fazioni interne al Paese, decise di muovere guerra contro la Libia. Dall’83, il Rais Gheddafi – che ricordiamolo, non riconosceva la legittimità della presidenza di Habré – occupava il nord del Ciad, fomentando nel frattempo i gruppi ribelli per un preciso tornaconto geopolitico. Quando il principale di quei gruppi in rivolta – il già citato GUNT – si sciolse, Habré capì di dover agire per estromettere i libici dalle logiche nazionali.

16 dicembre Muʿammar Gheddafi

Con un massiccio spostamento di truppe ciadiane, circa 30.000 effettivi, reso possibile da un altrettanto imponente utilizzo di pick-up e fuoristrada Toyota (ecco perché “guerra delle Toyota“), l’esercito di Habré, logisticamente supportato dalla Francia, respinse i libici a nord del 16° parallelo. Dal 16 dicembre ’86 fino alla fine del febbraio dell’anno successivo, i generali ciadiani riportarono vittorie su vittorie. Merito di una combinazione fra tattiche di guerriglia a strategie di guerra convenzionale. Alla metà del 1987, quasi tutto il Ciad settentrionale ricadeva sotto l’autorità del presidente Habré.

Lo slancio fu tale che nel settembre di quell’anno, le forze regolari ciadiane non solo ripresero la striscia di Aozou, ma entrarono in territorio libico. Tripoli vide andare in fumo la base aerea di Maatan as-Sarra, vicino al confine. Solo per avere una stima materiale del danno. Le forze armate del Ciad rivendicarono la distruzione di 26 aerei di combattimento, 70 carri armati e 30 corazzati leggeri. A questi si aggiungevano 1.000 libici uccisi e 300 fatti prigionieri. Gheddafi ricevette il messaggio forte e chiaro. L’11 settembre 1987 le parti accettarono un cessate il fuoco, voluto tanto da Parigi, meno da Washington. L’amministrazione Reagan vedeva nella ripresa del conflitto un’occasione per spodestare il dittatore libico.

16 dicembre Hissène Habré

A seguito del cessate il fuoco, le relazioni fra i due Paesi prima in guerra migliorarono sensibilmente e in poco tempo. Addirittura Gheddafi nel 1988 ammise di aver torto nella questione e riconobbe Habré come legittimo presidente del Ciad. Non trovando una quadra sul caso della striscia di Aozou, rimisero la decisione nelle mani della Corte internazionale di Giustizia. Nel 1994 arrivò la sentenza: il territorio contesto apparteneva di diritto al Ciad. Tripoli non protestò e accettò il verdetto.