Storia Che Passione
Accadde oggi: 14 luglio

Accadde oggi: 14 luglio

Almanacco del 14 luglio, anno 1420: nell’ambito delle guerre hussite, ha luogo l’importantissima battaglia della collina di Vítkov. Essa contrappose l’esercito del Re dei Romani Sigismondo del Lussemburgo alle forze hussite sotto il ferreo comando di Jan Žižka, condottiero boemo e radicale seguace della dottrina di Jan Hus. Lo scontro, sebbene poco noto alla storiografia nostrana, rappresenta un momento cruciale della lotta tra le forze fedeli al potere imperiale/papale e il movimento hussita, che stava trasformando sensibilmente il panorama politico-religioso dell’Europa centrale.

Accadde oggi: 14 luglio

Le guerre hussite (1419-1434) furono il frutto della profonda frattura tra la Chiesa cattolica e un movimento di riforma sorto in Boemia, ispirato dal pensiero e dal martirio di Jan Hus (di cui si è parlato recentemente; questo l’articolo nel caso vogliate approfondire). Dopo la morte del predicatore praghese, la tensione tra hussiti e autorità cattoliche esplose.

Quando nel 1419 il re di Boemia Venceslao IV morì senza eredi diretti, suo fratello Sigismondo di Lussemburgo (già Re dei Romani e sovrano d’Ungheria) si proclamò erede legittimo al trono boemo. Ma i boemi hussiti lo consideravano il mandante dell’esecuzione di Hus. Perciò rifiutarono categoricamente il suo dominio. Il paese scivolò nella guerra civile. La nobiltà boema si spaccò. Praga si ribellò e nel 1420 Sigismondo radunò una crociata autorizzata da papa Martino V per schiacciare l’eresia hussita in tutte le sue salse.

14 luglio Sigismondo del Lussemburgo

E di salse ve ne erano eccome. Una delle derivazioni, quella taborita, vedeva come principale esponente Jan Žižka di Trocnova. Astuto comandante dal fare pragmatico, Žižka fu uno dei volti più celebri e riconoscibili della ribellione boema contro la crociata cattolica. Ecco perché quando re Sigismondo mosse verso Praga, cuore del movimento hussita, il condottiero senza un occhio (“Žižka” significa appunto “monocolo”) si fece trovare pronto alla difesa della città.

Lo scontro sarebbe avvenuto in un punto strategico, la collina di Vítkov: un’altura posta a est della Città Vecchia, che dominava la valle della Moldava. La collina di Vítkov proteggeva l’accesso orientale alla città. Da lì si potevano controllare i movimenti lungo la strada per Kutná Hora, importante centro minerario. Inoltre, la collina era coltivata a vigneto – piantato da Carlo IV, padre di Sigismondo – e offriva una posizione ideale per installare catapulte e altre macchine d’assedio per colpire Praga dall’alto. Sia chiaro: tante altre erano le fortificazioni che, come un anello, circondavano la città. I crociati di Sigismondo sapevano che un assedio sarebbe stato impossibile se prima non si fossero sgominate le postazioni laterali.

14 luglio Jan Žižka

Sui numeri della battaglia della collina di Vítkov bisogna spendere due parole. Le fonti del tempo esagerano platealmente, gonfiando cifre inimmaginabili. I cronisti vicino alla sfera sigismondea dipingono l’esercito crociato come un massiccio corpo in maglia di ferro forte di oltre 80.000 unità. Gli storici concordano nel dire che gli assedianti non furono più di 10.000. Di contro è verosimile che Žižka guidasse all’incirca 600 uomini, in maggioranza contadini e artigiani armati alla buona, tuttavia motivatissimi.

Il 14 luglio 1420, le forze crociate attaccarono frontalmente la collina. I difensori hussiti avevano fortificato la cima con barricate in legno e usavano carri agricoli corazzati (la celebre tattica del “Wagenburg”, ovvero “fortezza di carri”, per cui Žižka è passato alla storia) così creare una sorta di fortino mobile. Questi carri erano armati con piccoli cannoni, balestre e picche. I cavalieri imperiali cercarono di salire la collina in formazione, ma il tiro incrociato degli hussiti li colse fatalmente.

14 luglio battaglia della collina di Vitkov

Quando gli assalitori riuscirono ad avvicinarsi alla barricata, Žižka lanciò un attacco a sorpresa con una riserva nascosta, che colpì i crociati sul fianco e li respinse. L’attacco fu un disastro per le forze imperiali. Molti uomini caddero nei burroni o, peggio, furono travolti durante la ritirata. La collina rimase saldamente in mani hussite.

Tirando le fila del discorso, cerchiamo di individuare le principali conseguenze che la battaglia portò con sé. Anzitutto dopo gli eventi del 14 luglio 1420 Praga poté dirsi fuori dal pericolo crociato. Poi fu una clamorosa vittoria per gli hussiti, i quali dimostrarono al mondo di poter battere un esercito numericamente superiore e ovviamente meglio equipaggiato, anche se non altrettanto spronato. L’accaduto consolidò il mito di Jan Žižka. La collina di Vítkov fu ribattezzata Žižkov, in onore del condottiero natio di Trocnova.

14 luglio monumento nazionale Praga

Oggi, la collina di Vítkov fa parte del tessuto urbano di Praga ed è sormontata dal Národní památník na Vítkově (in italiano “Monumento Nazionale di Vítkov”) dove si trova il monumento a Jan Žižka, una delle statue equestri in bronzo più grandi del mondo.