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11 maggio immagine scontri

Accadde oggi: 11 maggio

Almanacco dell’11 maggio, anno 1857: scoppia una ribellione violentissima contro la Compagnia Inglese delle Indie Orientali, simbolo del potere oppressivo esercitato dai britannici in India. La Compagnia rappresentava un potere stringente e diretto esercitato nel subcontinente indiano dalla East India Company contro il quale si scagliò la rivolta per circa due anni.

11 maggio immagine scontri

Nelle fonti britanniche, e di conseguenza occidentali, se ne parla come Rivolta dei Sepoy o Great Indian Mutiny, con termini molto diversi rispetto alla visione endogena. Fra gli indiani se ne parlò in modo totalmente differente: Prima guerra d’indipendenza indiana o Prima guerra di liberazione indiana. Due fronti antitetici, due idee totalmente diverse, un oppressore e un oppresso. Vediamo cosa successe più da vicino.

Per capire a pieno la questione odierna, partiamo dal dire chi erano i Sepoy, nostri protagonisti. Con tale termine si designava qualsiasi soldato o militare indigeno di origine indiana che combatteva però per la Corona inglese . Tra le loro file, il malcontento serpeggiava già dal gennaio 1857, ma continuò a strisciare per qualche mese, fino al maggio dello stesso anno.

11 maggio immagini zone rivolta

Arrivati a quel punto dell’anno il termine rivolta cominciò ad essere troppo riduttivo per descrivere ciò che realmente stava accadendo in India. Iniziato l’ammutinamento dei Sepoy nella regione del Bengala, gli scontri si protrassero e si allargarono a tutta l’area centro-settentrionale. I motivi principali erano, purtroppo, le diffuse discriminazioni razziali degli ufficiali britannici contro i sottoposti indiani, ma non solo.

Ufficialmente conclusasi l’8 luglio del 1858, la rivolta portò con sé importanti e storici cambiamenti: in primis finì il dominio della East India Company, sciolta con il Government of India Act del 1858. Il governo dell’area passò direttamente sotto la corona britannica. Secondariamente anche le politiche adottate nei confronti delle diverse religioni dell’area -indù e musulmani n.d.r. – furono più concilianti e l’esercito venne riformato.

11 maggio foto soldati Sepoy

Un dato impressionante è quello inerente le vittime del conflitto. Chiaramente, come in molti casi simili, si tratta di una stima più che di un dato specifico: parliamo comunque di un valore che si avvicina al milione di morti, tra militari e civili. Quest’ultimi furono vittime di durissime e spesso ingiustificate repressioni britanniche che seguirono il già mortifero e sanguinoso conflitto. Una pagina di storia interessante, latrice di grandi cambiamenti internazionali ma anche di molto sangue e di grandi discriminazioni, giuste da ricordare.