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Foto del giorno: il monolite maya di Quiriguá

Foto del giorno: il monolite maya di Quiriguá

Fotografia di Alfred Percival Maudslay, antica città maya di Quiriguá, dipartimento di Izabal, Guatemala, 1894. Un membro della seconda spedizione esplorativa organizzata da Alfred Percival Maudslay nell’antica Quiriguá, in Guatemala, posa accanto un enorme monolite maya pendente. Senza ombra di dubbio questa fotografia, scattata nel 1894, è un documento preziosissimo, in grado di trasportarci direttamente nella fase pionieristica delle esplorazioni archeologiche in Mesoamerica.

Foto del giorno: il monolite maya di Quiriguá

Nella foto vediamo un membro della missione di Maudslay che posa accanto a un enorme monolite maya ricoperto di glifi. La stele è inclinata, inoltre è circondata dalla fitta vegetazione tropicale. È un’immagine che restituisce sia il fascino misterioso delle rovine appena riscoperte, sia la fatica di portare avanti ricerche in ambienti tanto ostili. Converrete con me, credo. Alfred Maudslay viaggiò più volte tra il Guatemala e l’Honduras. Viaggi che ebbero luogo tra il 1881 e il 1894. Con il suo team realizzò rilievi, calchi in gesso e fotografie delle principali città maya, fra cui Copán, Tikal, Yaxchilán e, appunto, Quiriguá.

Quiriguá monolite maya pendente

Le sue fotografie furono tra le prime a documentare in modo sistematico l’arte e l’architettura dei Maya. Si trattò quindi di un lavoro pionieristico che fornì la base per gran parte degli studi successivi. Le immagini, insieme ai calchi inviati al British Museum, contribuirono a rendere visibile in Europa un mondo fino ad allora conosciuto solo attraverso i resoconti dei conquistadores o di viaggiatori come Stephens e Catherwood.

Quiriguá si trova nell’attuale Guatemala orientale, lungo il fiume Motagua, in una zona strategica per i commerci antichi. Famosa soprattutto per le sue monumentali stele scolpite, è una delle città più significative per la storia dell’arte maya. Le sue pietre monolitiche, alte fino a 10 metri e pesanti decine di tonnellate, sono tra le più grandi mai innalzate nell’intero mondo mesoamericano.

Quiriguá esploratore britannico Alfred Percival Maudslay

Quiriguá raggiunse il massimo splendore nell’VIII secolo, quando si rese politicamente indipendente dalla potente Copán. Nel 738 d.C. il sovrano di Quiriguá, K’ak’ Tiliw Chan Yopaat, catturò e sacrificò il re di Copán (ribattezzato “Re 18 Conigli”) ribaltando i rapporti di potere nella regione. È in questo periodo che furono erette le sue celebri stele, veri e propri “documenti in pietra” che celebravano la grandezza del sovrano e della città.

Quiriguá Zoomorfo B

La fotografia di Maudslay testimonia il momento in cui l’archeologia maya passava da esplorazioni quasi romantiche a un approccio più scientifico e sistematico. Le immagini, unite ai rilievi e alle pubblicazioni dello studioso, permisero non solo di preservare la memoria di monumenti che il tempo e le intemperie avrebbero eroso, ma anche di avviare lo studio della scrittura e della cronologia maya.

Quiriguá Anne Maudslay a cavallo

In altre parole, questa immagine non ritrae soltanto un uomo accanto a una stele: mostra il punto d’incontro tra due mondi. Da un lato, la civiltà maya classica, con la sua maestosa produzione artistica e la sua intricata scrittura geroglifica. Dall’altro, la curiosità e la volontà di conoscenza della cultura europea ottocentesca, che attraverso figure come Maudslay iniziava a comprendere la complessità delle civiltà precolombiane, ben oltre gli stereotipi di “popoli primitivi”.