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Jacques de Molay, la maledizione dell'ultimo templare

Jacques de Molay, la maledizione dell’ultimo templare

Quasi sempre parlando di Cavalieri Templari si finisce per nominare qualche strana maledizione o eventi che si avvicinano spesso al paranormale e al fantastico. Quella che vi racconteremo oggi è però di più di una semplice diceria. Qualche evento storico conferma infatti quello che vi diremo e non fa altro che aumentare il già smisurato fascino che Jacques de Molay e i Cavalieri Templari accumularono nei secoli di storia.

Jacques de Molay, la maledizione dell'ultimo templare

Di chi era Jacques de Molay ne abbiamo già parlato in un precedente articolo. Quello che oggi più ci interessa è legato alla sua ultima maledizione, quella che scagliò mentre ardeva sulle fiamme del rogo. Vittima di una delle morti più atroci che l’uomo abbia mai realizzato, de Molay inveì contro due personaggi nello specifico: Filippo IV e il papa Clemente V. Ma perché?

Filippo IV utilizzava i Cavalieri di de Molay come una sorta di banca personale. L’Ordine dei Cavalieri Templari nasceva come un istituto non votato alla ricchezza, ma nel corso dei decenni, con lasciti e donazioni sempre più ricche, finì per accentrare nelle proprie mani ingenti quantità di oro e possedimenti. Il problema è che Filippo IV divenne un insolvente, non essendo in grado di ripagare i propri grossi debiti.

maledizione ritratto Jacques de Molay

Egli così, come reazione forse spropositata, fece arrestare tutti i templari di Francia nel 1307, con l’accusa di eresia, pratiche immorali e idolatria. E Clemente V? Non sarebbe dovuto essere un naturale difensore dell’ordine religioso? Sulla carta, sì. In effetti invece, in un periodo di forti intrecci tra potere temporale e potere spirituale, Clemente, pontefice di origine francese, si trovava strettamente legato a Filippo IV, e sotto il suo giogo.

Nel 1312, con la bolla Vox in Excelso, condannò e sciolse definitivamente l’Ordine dei Templari, che non aveva più sostegno né politico, né spirituale. Così il 18 marzo 1314, sull’Isola dei giudei sulla Senna, a Parigi, si organizzò un bel falò. Sul fuoco ci finirono l’ultimo Gran Maestro dell’Ordine, de Molay appunto, e il suo compagno di cella, Geoffrey de Charnay.

maledizione dipinto rogo

Arriva finalmente la parte della leggenda e della maledizione, non troppo lontane dalla realtà. Secondo il racconto, salendo sul patibolo ardente, de Molay condannò Filippo e Clemente a comparire davanti al tribunale di Dio entro un anno. Per quanto poco superstiziosi si possa essere, i fatti seguenti non esularono così tanto dalla maledizione scagliata da Jacques. Il papa morì dopo appena un mese, Filippo nel novembre dello stesso anno. Forse sarebbe stato meglio non farlo incavolare a tal punto e tenerselo amico…