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leopoldo I

Leopoldo I del Belgio e quei figli illegittimi noti a tutti

C’è da dire che Leopoldo I non fu certo l’unico sovrano belga ad avere dei figli illegittimi. Alcuni re belgi, infatti, non erano poi così “osservanti” in merito al concetto di fedeltà coniugale. E fra di essi figura proprio Leopoldo I, con le sue amanti e i figli illegittimi che all’epoca erano una sorta di segreto di Pulcinella: tutti sapevano delle tresche del re e della sua prole “collaterale”.

Leopoldo I del Belgio e i figli illegittimi

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Crediti foto: @Wikimedia Commons, Nicaise De Keyser

Leopoldo I del Belgio (1790-1865) era già noto ai sudditi per aver avuto una breve relazione con l’attrice e cantante lirica tedesca Caroline Baure (1807-1877). Ma la sua amante principale fu Arcadie Clairet (1826-1897): con lei ebbe una storia ventennale. E da questa lunga love story quasi clandestina (il quasi è d’obbligo perché tutti a corte e fra il popolo sapevano di essa) nacquero anche due figli illegittimi.

Leopoldo I incontrò Arcadie Clairet nel 1844, quando la giovane aveva solo 18 anni. La loro relazione iniziò quasi subito, tanto che il sovrano le comprò una lussuosa proprietà a Saint-Josse-ten-Noode, vicino a Bruxelles. Forse la sua intenzione originaria era di far rimanere segreta quella storia, ma in realtà saltò fuori allo scoperto abbastanza rapidamente. E questo lo sappiamo perché la stampa dell’epoca ne parlava parecchio.

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Crediti foto: Public domain, Wikimedia Commons

Per cercare di bloccare i pettegolezzi, il re tentò col classico rimedio del “matrimonio riparatore”. In pratica fece sposare in fretta e furia l’amante con Ferdinand Meyer. Ma ovviamente si trattava di un matrimonio fittizio, di facciata. Tanto che nel 1849 Arcadie diede alla luce in un convento a Liegi Georg, il figlio di Leopoldo.

Se vi state chiedendo: sì, tecnicamente all’epoca Leopoldo era sposato. Ma la regina Luisa Maria morì di tubercolosi nel 1850. Così Leopoldo spostò Arcadie nel castello di Stuyvenberg, vicino al palazzo reale di Laeken. E qui nacque Arthur, il secondo figlio illegittimo di Leopoldo.

Entrambi i ragazzi erano registrati all’anagrafe come Meyer. Tuttavia Leopoldo fece in modo che avessero un’educazione da principi al castello. Il suo desiderio era quello di dare loro un titolo nobiliare, ma Alphonse Vandenpeereboom, il Ministro degli Interni, si rifiutava categoricamente di concederlo. Leopoldo così decise di bypassare il ministro e chiese aiuto a Ernesto II, suo cugino e duca di Sassonia-Coburgo-Gotha.

In questo modo i due ragazzi ottennero il titolo ereditario di Barone di Eppinghoven. Ovviamente anche Arcadie ottenne il suo titolo di baronessa. Ma il ministro mise di nuovo i bastoni fra le ruote e tirò fuori dalla polvere un vecchio decreto reale che stabiliva che i titoli nobiliari stranieri non erano riconosciuti in Belgio. Per questo motivo i due ragazzi e la madre non potevano far parte della nobiltà belga.

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Crediti foto: @Charles Baugniet, Public domain, via Wikimedia Commons

E in tutto ciò i due ragazzi cosa fecero? Georg Friedrich Ferdinand Meyer von Eppinghoven, dopo la morte del padre Leopoldo, per un po’ visse alla corte di Coburgo. Poi si arruolò nell’esercito prussiano, ovviamente come ufficiale.

Rimase scapolo per parecchio tempo, fino a quando non si innamorò di Anna Maria Brust, una cameriera della madre molto più giovane della madre. Inutile dire che Arcadie disapprovava tale relazione. Ma Georg ignorò le ire materne e rimase insieme ad Anna, da cui ebbe tre figli. Dovette però attendere la moglie di Arcadie per potersi sposare. Successivamente la coppia prese dimora in una tenuta a Langenfeld, in Germania. Poco dopo, però, Georg morì: aveva solo 54 anni.

Christian Friedrich Arthur Meyer von Eppinghoven, invece, ebbe una carriera più ricca di successi. Riuscì a diventare Gran Maresciallo presso la corte di Coburgo e divenne anche scudiero di Ferdinando I, re di Bulgaria. Nel 1887 sposò Anna Harris, la figlia del console britannico. Nel 1894 la coppia ebbe una figlia, Louise-Marie, il cui nome era un omaggio alla madrina, la principessa Louise-Marie del Belgio, figlia maggiore del fratellastro Leopoldo II.

Tuttavia dopo la sconfitta del 1918, Arthur perse la sua posizione in entrambe le corti. La famiglia era rimasta senza reddito di punto in bianco. Arthur, Anna e la figlia dovettero tornare in Belgio, dove chiesero aiuto a re Alberto I, il quale gli concesse una piccola rendita. Arthur morì alla fine malato e povero nel 1940. Lo seppellirono nel cimitero di Laeken in una semplice tomba. Ma per ironia della sorte la sua tomba si trova a pochi metri di distanza dal ben più imponente mausoleo dedicato al padre, Leopoldo I. A seguito della sua morte il principe reggente Carlo fece in modo che la vedova e la figlia continuassero a beneficiare del vitalizio.