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Dei greci Ctonii: chi erano costoro?

Mai sentito parlare degli dei greci Ctonii? Noti anche come divinità ctonie, si tratta degli dei che solitamente, o avevano la residenza, o erano associati in qualche modo al regno degli Inferi. Questo perché gli dei greci potevano essere suddivisi in due categorie: quelli che stavano sopra la terra e quelli che stavano sotto. Ovviamente gli dei Ctonii erano alquanto temuti e gli antichi Greci non amavano troppo parlare di loro.

I principali dei Ctonii

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Crediti foto: @Adolf Hirémy-Hirschl, Österreichische Galerie Belvedere

Il nome deriva dalla parola “ctonio” che vuol dire “terra” o “suolo”. Letteralmente parlando, “ctonio” vuol semplicemente dire “sottoterra“, ma per la mitologia greca questo era equivalente a “degli Inferi”. Quindi le divinità ctonie erano considerate divinità degli Inferi.

Solitamente i sacrifici agli dei ctonii erano sepolti o bruciati in trincee, non bruciati su un altare. Anche sangue e libagioni erano versati nel terreno. Come potete ben immaginare, le divinità ctonie di solito erano adorate di notte, al buio. A seconda della divinità venerata, cambiava il tipo di animale sacrificato. Chi venerava Demetra, di solito sacrificava dei maiali, mentre Ecate voleva i cani (i cui corpi erano lasciati ai crocevia). Per Ade, invece, andavano bene tutti gli animali purché fossero neri. All’epoca gli dei ctonii non erano temuti in quanto malvagi (come alcune rivisitazioni moderne di questi miti sembrerebbro suggerire), bensì perché erano associati ai morti. Fra i principali ricordiamo:

Ade – Il primo non poteva essere che Ade, il dio degli Inferi. Figlio maggiore di Crono e Rea, era il più importante fra gli dei Ctonii. Da non confondere con Thanatos, il dio della morte, Ade era il sovrano e il dio degli Inferi. Era l’unico della prima generazione degli dei greci a non risiedere sul Monte Olimpo.

I Greci temevano Ade in quanto era il dio dei morti. Pronunciare il suo nome portava sfortuna e spesso era ribattezzato lo “Zeus degli Inferi”. Forse anche per questo motivo non ci sono molti miti greci che parlano di lui. Il principale mito è quello del rapimento di Persefone. Invaghitosi della figlia di Demetra (il che rendeva Persefone sua nipote), la rapì per sposarla. Ne fece la regina degli Inferi, ma Demetra si infuriò tanto che scatenò una carestia nel mondo.

Gli uomini supplicarono Zeus di intervenire e alla fine si raggiunse un compromesso: Persefone avrebbe passato metà dell’anno col marito negli Inferi (e durante questo periodo Demetra avrebbe pianto la figlia, stoppando la crescita delle piante. In pratica questo periodo corrispondeva all’inverno) e l’altra metà con la madre, sulla Terra (in questo caso Demetra era felice e faceva prosperare i raccolti. Tale periodo corrispondeva alla primavera e all’estate).

Ade è anche coinvolto nel mito di Orfeo ed Euridice. Grazie al suo canto Orfeo convinse il re degli Inferi a fargli riportare in vita Euridice, anche se si giocò male la sua occasione e perse comunque alla fine la donna amata. Ed è anche coinvolto nell’ultima delle dodici Fatiche di Ercole: permise all’eroe di prendere Cerbero in prestito.

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Crediti foto: @Frederic Leighton, Metropolitan Museum of Art

Persefone – Anche Persefone, figlia di Zeus e Demetra (che ricordiamo essere fratello e sorella) è una divinità ctonia. Tecnicamente è sia la Regina degli Inferi che la Dea della Primavera. Anche lei era una divinità temuta, anche perché il suo nome in greco vuol dire “portatrice di distruzione”.

Per questo motivo anche il suo nome non era spesso pronunciato ad altra voce. Oltre che nel mito del suo rapimento, compare in quello di Orfeo ed Euridice (è lei che convince Ade a lasciar andare i due), in quello di Ercole e di Cerbero, la troviamo citata nell’Odissea quando Ulisse le sacrifica un ariete e nell’Orfismo è indicata come madre di Zagreo.

Demetra – Pur essendo la dea greca dell’agricoltura e del raccolto, anche Demetra è considerata una dea ctonia a causa dell’associazione fra i raccolti, la terra e i defunti. A differenza di Ade e Persefone, Demetra non era particolarmente temuta: il suo nome era pronunciato tranquillamente ad alta voce.

Fondamentalmente di Demetra si sente parlare solamente in relazione al mito del rapimento della figlia Persefone. Tuttavia è anche parte centrale dei Misteri Eleusini, un culto misterico greco incentrato sul rapimento di Persefone e sul suo ricongiungimento con la madre Demetra.

Questo mito racconta che mentre Demetra vagava per il mondo alla ricerca della figlia, trovò rifugio presso il re di Eleusi. Qui prese in simpatia i figli del sovrano, Demofonte e Trittolemo. Ad un certo punto Demetra cercò di rendere Demofonte immortale, grazie all’uso di un fuoco sacro. Ma la madre del ragazzo si oppose e Demetra, per punizione, pretese che a Eleusi fosse costruito un tempio in suo onore.

Ecate – Nella mitologia greca Ecate è la dea della magia, della stregoneria, della notte e dei crocevia. In quanto dea dei confini, Ecate è anche la custode del confine fra la Terra e gli Inferi.

Spesso raffigurata come una dea con tre corpi, è probabile che in origine fosse una divinità straniera che i Greci decisero di adottare e modificare a seconda della proprie credenze.

Secondo la Teogonia di Esiodo, Ecate era la figlia dei Titani Asteria e Perse. La ritroviamo anche nei Misteri Eleusini, dove aiuta Demetra a ritrovare la figlia ed è citata anche nell’Eneide come “Regina del cielo e dell’inferno” e nelle Metamorfosi di Ovidio.

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Crediti foto: @William Bouguereau, Chrysler Museum of Art

Le Furie – Chiamate anche Erinni, le Furie sono divinità della vendetta che risiedono negli Inferi. E in quanto tali sono considerate divinità ctonie. La Teogonia di Esiodo racconta che nacquero dal sangue di Urano quando quest’ultimo fu castrato. Per Eschilo, invece, erano figlie dell’essere primordiale Nyx, mentre nell’Eneide di Virgilio diventano figlie di Plutone e Nox, gli equivalenti romani di Ade e Nyx.

Il loro compito era quello di punire gli uomini per crimini commessi contro i propri simili. I loro nomi sono Aletto, Megera e Tisifone. Nella mitologia greca sono invocate da Agamennone nell’Iliade, mentre nelle Eumenidi di Eschilo sono al servizio del fantasma di Clitennestra. Quest’ultima, assassinata, ordina alle furie di perseguitare il figlio Oreste. Inoltre nell’Eneide Aletto aiuta Giunone e a impedire ai Troiani di compiere il loro destino.