Storia Che Passione
Accadde oggi: 25 luglio

Accadde oggi: 25 luglio

Almanacco del 25 luglio, anno 1997: viene eletto come 10º Presidente dell’India Kocheril Raman Narayanan. Per l’India è un evento storico, perché Narayanan è il primo dalit (Paria, tradizionalmente la casta più bassa di un sistema ufficialmente non riconosciuto dallo Stato, benché ufficiosamente percepito) a potersi fregiare di un simile onore. Approfondiamo le ragioni che ci portano a definire il 25 luglio 1997 come una data di svolta simbolica e politica nella storia dell’India indipendente.

Accadde oggi: 25 luglio

Penso che per comprendere a pieno il significato di questo evento, è fondamentale esaminare cosa rappresentano i dalit nella società indiana, quale fu il loro status nei secoli e in che modo l’ascesa di Narayanan rappresentò un punto di rottura e, per molti, un riscatto storico.

Il termine dalit, che significa letteralmente “spezzato” o “oppresso” in sanscrito, è utilizzato per indicare quei gruppi sociali storicamente esclusi dal sistema delle caste induiste. Al di fuori di questo sistema vi erano (e in un certo senso vi sono) i cosiddetti avarna, letteralmente “senza casta”. Per secoli i dalit sono stati oggetto di discriminazioni feroci e sistemiche. Li impiegavano nei mestieri considerati “impuri” (come lo spazzamento, la manipolazione dei cadaveri, la pulizia delle latrine) e fisicamente segregati dal resto della popolazione. L’accesso ai templi, alle fonti d’acqua, all’istruzione o anche solo l’ingresso in alcune aree pubbliche era loro proibito. Chi trasgrediva, andava incontro a punizioni corporali, umiliazioni pubbliche o peggio.

25 luglio piramide dalit

Come ben ricordiamo, dopo la Partizione e la promulgazione della nuova Costituzione indiana nel 1950, si sancì formalmente l’abolizione dell’intoccabilità. Inoltre si garantirono ai dalit diritti civili ed economici. Tuttavia, la discriminazione sociale e la marginalizzazione economica continuarono, specialmente nelle zone rurali. Ed è qua che entra in gioco la figura di Kocheril Raman Narayanan.

Narayanan nacque il 27 ottobre 1920 in un piccolo villaggio del Kerala (all’epoca parte del Regno principesco di Travancore, ovviamente sotto la dominazione inglese). Egli proveniva da una famiglia dalit molto povera. Suo padre era un medico ayurvedico e un intellettuale autodidatta, ma le condizioni economiche erano così precarie che il giovane Narayanan dovette camminare chilometri per andare a scuola e studiare alla luce dei lampioni per prepararsi agli esami.

25 luglio dalit vicino Bangalore

Narayanan fu uno studente modello. Vinse una borsa di studio per l’Università di Travancore e poi un’altra per studiare scienze politiche a Londra, dove fu allievo del celebre Harold Laski. Rientrato in India, intraprese una brillante carriera diplomatica, servendo in vari paesi (tra cui la Cina e gli Stati Uniti), prima di passare alla politica. Fu eletto parlamentare con il Partito del Congresso, poi Ministro degli Esteri e infine Vicepresidente della Repubblica nel 1992.

L’elezione a Presidente dell’India nel 1997 fu non solo il coronamento della sua carriera, ma un evento epocale. Per la prima volta un dalit sedeva al vertice dello Stato indiano, incarnando formalmente la volontà della nazione di superare, almeno in teoria, le barriere castali. Come presidente, Narayanan non fu una figura puramente cerimoniale. Al contrario, intervenne in modo deciso su questioni etiche e costituzionali. Sottolineò ripetutamente, nei suoi discorsi pubblici, il bisogno di giustizia sociale, l’importanza della laicità, e il valore della protezione delle minoranze.

25 luglio giuramento 1997 Narayanan

Una volta spese queste belle parole, bisogna tornare un attimo con i piedi per terra. Vero, anzi, verissimo che l’elezione di Narayanan il 25 luglio 1997 rappresentò un punto di svolta, ma non cambiò da sola la condizione materiale dei dalit in India. Fu certamente la prova che l’accesso alle istituzioni più alte era teoricamente possibile anche per gli ultimi. Tuttavia, come sottolineano molti storici e sociologi indiani, la portata reale di questo evento fu più emblematica che trasformativa.