Storia Che Passione
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Morfeo, il dio greco dei sogni, e degli incubi

Se state guardando la serie The Sandman su Netflix, forse vi sarete incuriositi in merito alla reale figura mitologia di Morfeo. Ma chi era nella mitologia greca Morfeo? Di chi era figlio? Quali altre divinità erano sue parenti? E in quali miti è coinvolto?

La storia di Morfeo, il dio dei sogni

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Crediti foto: @René-Antoine Houasse , Collezione privata Palazzo di Versailles

Nella mitologia greca Morfeo era il dio dei Sogni. Figlio di Ipno, la personificazione del Sonno, il suo nome in greco vuol dire “forma”. E questo ben si addice a questa divinità capace di plasmare i sogni di chi dorme.

Morfeo faceva parte degli Oneiroi, spiriti dei sogni e fratelli fra di loro. In realtà Morfeo era il loro capo: solo lui era capace, infatti, di influenzare i sogni di re e divinità. Gli altri Oneiroi, invece, influenzavano solamente il sogno del resto dell’umanità. Secondo le Metamorfosi di Ovidio, altri fratelli di Morfeo sono Fobetore e Fantaso.

Morfeo era capace di apparire in maniera assai realistica nei sogni, assumendo la forma di persone o oggetti, tanto da ingannare anche i mortali più attenti. Fobetore, invece, popolava i sogni degli umani con animali, paesaggi e case, mentre Fantaso con oggetti inanimati.

Inoltre gli dei greci lo utilizzavano spesso come messaggero, per fornire indicazioni nei sogni dei mortali. Ma tali sogni potevano sia aiutare le speranze e l’immaginazione di chi dormiva, sia ingannarlo, conducendo così costui sulla strada sbagliata.

Ma dove abitava Morfeo? In teoria la sua casa, sempre secondo la mitologia greca, si trovava nell’Erebo, negli Inferi. Le porte della sua casa, nella quale viveva insieme al padre e ai fratelli, erano sorvegliate da mostri capaci di rivelare agli ospiti indesiderati i loro incubi peggiori.

Ovviamente Morfeo trascorreva la maggior parte del suo tempo a dormire. In fin dei conti, questo era il suo lavoro. Solitamente dormiva in una grotta piena di semi di papavero. Questo perché questi semi, nell’antica Grecia, non solo erano usati come antidolorifici, ma causavano anche intensa sonnolenza. E non a caso, il nome della morfina deriva proprio da quello di Morfeo. La Terra dei Sogni aveva due Porte: una d’avorio, associata all’inganno e una di corno, associata alla verità. La mitologia ci parla poi di Morfeo in diversi miti.

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Crediti foto: @Jean Antoine Houdon, Louvre

Il sogno di Agamennone – L’Iliade sostiene che lo spirito senza nome che Zeus inviò ad Agamennone per ingannarlo in sogno durante la guerra di Troia (Zeus voleva rendere onore ad Achille e dunque Agamennone doveva subire una cocente umiliazione) fu proprio Morfeo. In pratica Zeus mandò Morfeo da Agamennone con un falso sogno di speranza. Tale sogno indusse Agamennone a compiere un disastroso errore strategico.

Nel sogno Morfeo assunse le sembianze del vecchio consigliere Nestore, il quale suggerì ad Agamennone di attaccare subito la città di Troia, forte del sostegno di Zeus. Così al mattino Agamennone armò l’esercito e lo lanciò contro Troia, subendo però gravi perdite e un’amara sconfitta perché in realtà Zeus non era dalla sua parte.

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Crediti foto: @Pierre-Narcisse Guérin, Wikimedia Commons

Iride e Morfeo – In un altro mito greco, ad un certo punto Morfeo è convocato da Iride, la dea dell’arcobaleno e messaggera degli dei, per eseguire il volere di Era. La regina degli dei voleva che Morfeo portasse ad Alcione la notizia della morte di Ceice. Ma chi erano Alcione e Ceice?

I due erano una felice coppietta innamorata che spesso si chiamavano scherzosamente fra di loro “Zeus” ed “Era”. Ora, considerando quanti tradimenti Era subì da parte di quel farfallone di Zeus diciamo che non fu proprio una scelta azzeccata di nomi. Comunque sia, Zeus si arrabbiò per tale comportamento: come osava quella coppia paragonarsi al re e alla regina degli dei? Così Zeus decise di punirli e attese l’occasione propizia.

Tale occasione si presentò durante un viaggio in mare di Ceice. L’uomo non volle portare con sé Alcione perché sapeva che il viaggio era pericoloso. Alcione ebbe un brutto presentimento e chiese all’innamorato di non partire. Ma Ceice non le diede retta e partì lo stesso.

Zeus scatenò così una tempesta mentre Ceice era in mare. Travolto dalle onde, l’uomo annegò. Poco prima di morire, però, Ceice pregò gli dei che il suo corpo arrivasse a riva affinché la moglie potesse seppellirlo. Era ascolto la sua supplica e, mossa a pietà dalla sorte dei due, mandò Morfeo in sogno ad Alcione per raccontargli della morte del marito.

Morfeo apparve in sogno ad Alcione nelle vesti del marito annegato, dicendole che era morto. Alcione cercò di abbracciare Morfeo, pensando che fosse Ceice, ma il dio svanì nel nulla. Al risveglio, Alcione si precipitò sulla riva e trovò il corpo del marito. Disperata, si butto anche lei stessa in mare, in modo da annegare. A quel punto Zeus, sentendosi in colpa e vedendo quanto i due fossero veramente devoti l’uno all’altro, trasformò entrambi in una coppia di martin pescatori.