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Curiosità e aneddoti sulla dinastia Giulio-Claudia

Facciamo un passo indietro e torniamo indietro nell’antica Roma per conoscere qualche curiosità, aneddoto e pettegolezzo sulla dinastia Giulio-Claudia. Perché? Beh, semplicemente perché fu la prima dinastia imperiale dell’antica Roma, quella che stabilì i canoni del governo imperiale di Roma. E anche perché al suo interno troviamo alcuni degli imperatori più famosi (e talvolta odiati) della storia.

Curiosità sulla dinastia Giulio-Claudia

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Prima di iniziare, ricordiamo che alla dinastia Giulio-Claudia appartengono Augusto, Tiberio, Caligola, Claudio e Nerone. Questo solo per citare gli imperatori, perché di contorno troviamo altri personaggi storici famosi collegati con questa dinastia, come Livia Drusilla, Britannico e Messalina.

Le origini della dinastia Giulio-Claudia – con il termine di dinastia Giulio-Claudia si intendono i primi cinque imperatori di Roma. Tutto inizia con Ottaviano che, dopo l’assassinio di Giulio Cesare, si allea col generale Marco Antonio per sconfiggere gli assassini. Poi Ottaviano e Marco Antonio si contesero il potere e a prevalere fu Ottaviano. Figlio adottivo di Giulio Cesare per testamento, era comunque suo nipote. Da qui prese il nome di Augusto e si proclamò primo imperatore di Roma, dando il via alla dinastia Giulio-Claudia.

Antiche famiglie di Roma – il primo Senato romano era formato da 100 membri. Ciascuno di essi divenne il capostipite di una delle famiglie fondatrici di Roma. Inoltre ognuna di queste famiglie faceva parte della classe patrizia (poveri o ricchi che fossero).Ma i Giulio-Claudii fecero di più: loro facevano risalire le loro radici niente meno che a Romolo e Remo. Anzi, talvolta, tramite Enea, facevano risalire la loro stirpe alla dea Venere e a Marte, come padre di Romolo e Remo.

Alcuni fuori buoni governanti – I primi imperatori di Roma non ebbero vita facile. Dovevano continuamente agire in un delicato equilibrio. Da una parte vivevano nel costante terrore di essere assassinati e rimpiazzati. Dall’altra parte, però, dovevano prendere importanti decisioni in quanto imperatori, cosa fondamentale per riuscire a mantenere la vita, il potere e per evitare di scatenare altre guerre civili.

Nonostante tutto, alcuni membri di questa dinastia furono buoni governanti. Augusto era considerato un imperatore capace e astuto. Forte delle sue vittorie militari, poteva contare su una buona squadra di supporto, fra cui la moglie Livia Drusilla e il suo braccio destro Agrippa.

Anche il suo successore Tiberio non fu male, anche perché portò avanti molte delle politiche introdotte dal patrigno. Il suo fu un governo prospero, anche se lui non amò mai governare. Tanto che alla fine decise di ritirarsi a vita privata nella sua vita di Capri, cosa che contribuì negativamente alla sua reputazione.

Pure Claudio non fu così male, anche se la sua deformità fisica, non ben chiarita, non lo fece accettare inizialmente come princeps. Fu grazie ai pretoriani se salì al trono: dopo l’assassinio di Caligola, i pretoriani trovarono Claudio nascosto dietro le tende del palazzo e decisero di nominarlo imperatore. Fu anche un imperatore capace, questo almeno fino a quando la paranoia non rovinò anche la sua di reputazione.

nerone cetra
Crediti foto: @Piotr Stachiewicz (1858-1938), Public domain, via Wikimedia Commons

Altri furono pessimi imperatori – Ma due membri della dinastia Giuglio-Claudia furono fra i peggiori imperatori della storia romana. Abbiamo Caligola: inizialmente sembrava l’imperatore ideale. Era gentile, giusto e generoso. Questo anche se Tiberio aveva intravisto la futura oscurità del suo nipote adottivo sostenendo che stavano “covando una vipera per il popolo romano”. Comunque sia, il carattere di Caligola peggiorò velocemente dopo una malattia che lo fece quasi morire. Da quel momento in poi, si dedicò solamente ai giochi, al lusso e ai piaceri.

Arrivò al punto di invitare Incitatus, il suo cavallo da corsa favorito, alle sue cene imperiali. E voleva anche nominarlo console. Ma se fosse stato solo eccentrico non ci sarebbero stati grossi problemi. Il guaio fu che divenne vendicativo e crudele, gioendo delle esecuzioni e delle torture. Alla fine fu la sua stessa guardia pretoriana a ucciderlo dopo pochi anni di regno.

E poi abbiamo Nerone. Anche lui fece come Caligola. All’inizio sembrò alquanto promettete come imperatore, ma poi paranoia e sospetti, uniti a una certa mancanza di abilità come governante, lo condussero sulla strada delle esecuzioni per presunte cospirazioni contro di lui. Arrivò a uccidere anche la madre, mentre sulla storia della sua indifferenza nei confronti dell’incendio di Roma del 64 d.C. ci sarebbe da discutere. Comunque sia, dopo una ribellione e la perdita del potere, ecco che Nerone si suicidò.

Niente trasmissione ereditaria del potere – Nonostante la dinastia Giulio-Caludia sia considerata una dinastia famigliare, a guardare bene nessuno di loro riuscì a lasciare il potere a un vero e proprio figlio. Partiamo da Augusto: l’unica sua figlia fu Giulia che, in quanto femmina, non poteva diventare imperatrice. Così Augusto scelse dei mariti nella sua cerchia ristretta per tenere sotto controllo la successione, ma ebbe sfortuna. Il nipote Marcello, sua prima scelta, morì giovane. Così fece risposare Giulia con l’amico Agrippa. I due ebbero tre figli, ma Agrippa e i due figli maschi maggiori morirono prima di Augusto. Il terzo figlio maschio mancava di carattere e così Augusto dovette passare il potere al figliastro Tiberio.

Pure Tiberio sopravvisse alla figlia e, soprattutto, al figlio e futuro erede, Druso. Dovette così passare il potere al pronipote Caligola. Ma anche Caligola ebbe un’unica figlia femmina. In questo caso, dopo il suo assassinio, furono i pretoriani a decidere che lo zio Claudio sarebbe stato imperatore.

La sfortuna, però, continuava a perseguitare la dinastia Giulio-Claudia. Il figlio maggiore di Claudio morì da giovane e il suo secondogenito era troppo piccolo. Così Claudio dovette adottare il figliastro Nerone. In teoria alla morte di Claudio, il figlio naturale Britannico avrebbe dovuto governare come co-imperatore insieme a Nerone. Ma stranamente Britannico morì poco prima del suo 14esimo compleanno. E si pensa che fu proprio Nerone ad avvelenare il fratellastro. Nerone? Beh, pure lui ebbe solo una figlia femmina. Inoltre si suicidò senza aver pianificato la successione.

Fu guerra civile – Visto che Nerone non aveva un erede e non aveva nominato nessuno, ecco che Roma sprofondò nuovamente nelle guerre civili. L’anno successivo alla morte di Nerone divenne noto come “l’Anno dei Quattro Imperatori”. Tre nomi importanti dell’epoca rivendicarono in successione il potere imperiale, venendo uccisi nel tentativo. L’ultimo a sopravvivere fu il quarto pretendente, Vespasiano, il quale diede il via alla dinastia Flavia.

La dinastia Giulio-Claudia era finita? – Non proprio. Il ramo principale sì, ma i rami collaterali sopravvissero. Domizia Longina, pronipote di Augusto, sposò l’imperatore Domiziano, secondo figli di Vespasiano e terzo imperatore della dinastia Flavia.

Un altro membro della dinastia Giulio-Claudia sposò lo zio materno di Nerva, che il Senato nominò imperatore dopo le guerre civili che seguirono la caduta della dinastia Flavia.

Gaio Avidio Cassio, discendente della dinastia Giulio-Claudia, si autoproclamò imperatore durante il regno della dinastia Nerva-Antonina, a seguito della morte di Marco Aurelio. Solo che Marco Aurelio non era affatto morto, era una fake news e così Cassio morì ucciso da uno dei suoi soldati.