Fotografia di Simon E. Smit, L’Aia, Paesi Bassi, 6 giugno 1957. Un anziano cieco cade in un canale mentre percorre la Veenkade dell’Aia, una delle principali arterie pedonali della città. Tempestivamente partono le prime operazioni di soccorso, rese possibili solo dall’altruismo e dal senso del dovere della cittadinanza lì riunita. Lo scatto che oggi tengo a mostrarvi è speciale per tanti motivi, ma ne scelgo uno in particolare: fu uno dei primi ad essere premiato (con una medaglia d’argento, a dirla tutta…) con il prestigioso World Press Photo of the Year, per la categoria “notizie”.

Fu dunque Simon Engelbertus Smit a ricevere il riconoscimento per questo scatto così potente, drammatico per certi versi, senz’altro carico di pathos. Fotoreporter natio dell’Aia (Den Haag o L’Aja se preferite), Simon E. Smit raccontò il retroscena dell’episodio solamente alla fine degli anni ’90 del Novecento. Una storia che merita quantomeno un accenno.
Smit raccontò: «Stavo camminando sulla Veenkade all’Aia, quando un uomo mi chiese indicazioni. Gli spiegai come procedere e lo osservai andare avanti, quando scoprii, vedendo il suo bastone e la sua borsa, che era cieco. Poco dopo, sentii grida di aiuto e un gran clamore. A quanto pareva, l’uomo era finito dritto in acqua. Dato che porto sempre con me una macchina fotografica, ho potuto immortalare il modo in cui quest’uomo cieco è stato salvato dall’acqua alla Veenkade».

Oltre il dettaglio narrativo, gran parte della descrizione fatta da Smit è intuibile osservando lo scatto. La scena si svolge in pieno giorno, nella terza città olandese per popolazione. In primo piano vediamo un uomo non vedente che è caduto in un canale. Egli è aggrappato disperatamente a un salvagente che chi stava sul marciapiede lanciò per l’occasione. Subito un gruppo di passanti lo solleva. Si nota una collaborazione collettiva. Alcune persone si sporgono, afferrano, si protendono rischiando a loro volta di cadere, mentre altri osservano.
L’uomo cieco è ripreso nel momento esatto in cui la sua salvezza è incerta: il suo corpo è già in parte fuori dall’acqua, ma ancora vulnerabile. Questa tensione narrativa (dettata a mio parere dal tempismo fotografico di Smit), perciò la sospensione fra vita e morte, soccorso e tragedia, è ciò che rende la fotografia così potente.

Come anticipato, la fotografia vinse il secondo posto del World Press Photo contest, istituito proprio nel 1955 ad Amsterdam con l’obiettivo di promuovere il fotogiornalismo internazionale. Il fatto che fosse stata scattata da un fotografo locale e ritraesse una scena urbana, quotidiana, ma anche drammaticamente intensa, fu visto come il perfetto manifesto dei nuovi canoni del fotogiornalismo: realismo, tempestività e universalità.