Sembrava andata persa per sempre, forse nascosta in qualche galleria privata dopo un passaggio di mano poco legale, probabilmente distrutta dalla guerra, o più semplicemente cancellata dai registri d’arte perché caduta nell’oblio della memoria. Donna addormentata con vaso nero, dell’artista ungherese Róbert Berény, sembrava persa fino a quando nel 1999 nelle sale di tutto il mondo è uscito Stuart Little (in Italia Stuart Little – Un topolino in gamba). Il nesso tra il dipinto déco e la pellicola animata non è immediato, ma basta un nome per dare una parvenza di straordinarietà alla storia. Quel nome è Gergely Barki.

Come milioni di persone in tutto il mondo in quell’ultimo scorcio di secondo millennio, Gergely Barki, storico d’arte di mestiere, guardò Stuart Little, per la regia di Rob Minkoff. Il film campione d’incassi – costato 160 milioni di dollari; al botteghino guadagnati oltre 300 milioni – piacque particolarmente a Barki, forse per la conduzione registica, la caratterizzazione dei personaggi, la fluidità delle animazioni. Probabilmente per la scenografia.
Piacque così tanto che esattamente dieci anni dopo, nel 2009, decise di riguardarlo in compagnia di sua figlia, appassionata d’animazione. Alla seconda visione, Barki attivò l’occhio di falco e si accorse di un dettaglio sfuggente ai più. La minuzia si ricollegava al lavoro che gli scenografi fecero in fase di realizzazione del prodotto cinematografico.
Essi si avvalsero di svariati assistenti per sistemare gli ambienti nei quali sarebbe stato girato il film. Uno degli operatori nel 1998 ebbe la buona idea di andare in un negozio d’antiquariato in California e comprare un bel quadro da apporre sul set. Scelse un olio su tavola di tela 64×87 centimetri. Costò 500 dollari – dopo che il negoziante ne aveva spesi 40 di dollari quattro anni prima. Perfetto da mettere sopra un vecchio caminetto.

Il dipinto raffigurava una donna vestita di blu, sdraiata dietro un tavolo sopra il quale campeggia un vaso nero. L’olio su tela fu sotto gli occhi di tutti per 10 anni, fino a quando Barki, come anticipato, non lo notò. Lo storico d’arte si ricordò di una pubblicazione che parlava di alcuni quadri di arte déco smarriti durante o dopo la Seconda guerra mondiale. Tra i tanti si parlava di un’opera di Róbert Berény (1887-1953), figlio di Budapest, pittore d’avanguardia che aprì le porte della scena artistica ungherese al cubismo e all’espressionismo.

Questo sforzo artistico di Berény, del quale si erano perse le tracce dagli anni ’30 del Novecento s’intitolava Donna addormentata con vaso nero. Guarda un po’, assomigliava per assurdo a quello presente nel film Stuart Little.
L’esperto d’arte allora notificò la cosa ad alcuni associati della Columbia Pictures, i quali rintracciarono il dipinto. Dopo una perizia artistica, si stabilì come la tela fosse l’originale dipinto in Ungheria tra il 1927 e il 1928. L’opera finì all’asta nel 2014, dove venne battuta in favore di un collezionista d’arte per 229.500 euro.