Se Europa è sinonimo di “Vecchio Continente” un motivò ci dovrà pur essere, giusto? Il paesaggio europeo è costellato di echi del suo trascorso medievale, ravvisabile non solo e non soltanto in castelli, borghi e strade ciottolate. Anche le stesse leggi che in alcuni casi regolano il vivere quotidiano reclamano la loro bella dose di medievalità (passatemi il termine). Molti statuti antichi, redatti in epoche lontane, hanno lasciato spazio a codici giuridici moderni, pur sopravvivendo in essi secondo formule e diciture al passo con i tempi. Le 5 leggi medievali ancora oggi in vigore e di cui voglio rendervi partecipi sono un mix unico ed eterogeneo, composto da immancabili bizzarrie e insospettabili convenzioni.

1- L’Allemansrätten in Scandinavia. Si potrebbe tradurre come “diritto di tutti” ma sarebbe più corretto definirlo “diritto di pubblico accesso”. È un istituto giuridico del diritto scandinavo che ha radici consuetudinarie nel Medioevo. Oggi è formalizzato nel corpus legislativo svedese e finlandese, anche se norme molto simili si possono riscontrare in Norvegia. Questo principio unico consente a chiunque di fare escursioni, raccogliere cibo e accamparsi sulla maggior parte dei terreni incolti, promuovendo un forte legame culturale con la natura. D’altronde sono scandinavi, cos’altro aspettarsi?

2- Leggi sul peso e la qualità del pane, Inghilterra. Nell’Inghilterra sotto il regno di Enrico III venne promulgata la Assisa panis et cervisiae, successivamente inglesizzata in Assize of Bread and Ale. Era una legge che regolava il prezzo, il peso e la qualità del pane (oltre che della birra) prodotto e venduto nelle città e nei villaggi del regno. Fu la prima legge nella storia britannica a regolamentare la produzione e la vendita di cibo. Sebbene gli standard alimentari si siano evoluti, tracce di questa legge medievale rimangono radicate nelle attuali normative a tutela dei consumatori. Pensate che venne definitivamente abrogata solo nel 1863 ma alcuni rimandi sopravvivono nell’odierna legislazione del Regno Unito: ad esempio, della legge sul pane del XIII secolo permangono i sistemi di misurazione del peso.

3- Armi e stemmi nobiliari, Polonia. Sebbene i secolari privilegi della szlachta (la nobiltà polacca) siano decaduti con l’instaurazione della Seconda Repubblica di Polonia e con la promulgazione della Costituzione di marzo, nel 1921, determinate consuetudini cerimoniali sono rimaste in vigore nel paese. Ad esempio, nella Polonia medievale solo gli aristocratici potevano portare armi (diritto esteso in epoca moderna anche al comune popolano) e sfoggiare stemmi familiari. Le corti araldiche tutelano ancora oggi tale diritto.

4- La decima ecclesiastica, Europa. Antichissimo tributo d’origine romana, la Chiesa si appropriò di questa norma tributaria e ne permise la sopravvivenza fino all’epoca contemporanea. Tra XVIII e XIX secolo paesi quali Francia, Portogallo, Spagna, Irlanda, Inghilterra e Italia abolirono la tassa. Formalmente la decima non esiste più, ma delle tracce sono rimaste, sia su un piano prettamente culturale, che su uno decisamente più “concreto” e quindi monetario. Alcuni paesi europei – Germania ed Italia, ad esempio – prevedono l’esistenza di un’imposta ecclesiastica. In Germania è diretta, poiché i fedeli la pagano obbligatoriamente rispettando gli elenchi di appartenenza alle religioni riconosciute dallo Stato. In Italia c’è l’otto per mille.

5- L’obbligo alla manutenzione delle dighe, Paesi Bassi. Sin dal XIII secolo, i conti d’Olanda iniziarono a legiferare in merito al controllo delle acque nelle terre di loro appannaggio. Fra le prerogative comunitarie stabilite per legge vi era la manutenzione delle dighe e dei condotti idrici. Responsabilità che si è evoluta nei Waterschappen, enti regionali per la gestione delle acque che ancora oggi ne regolano l’amministrazione. Il dovere comunitario di mantenere integre il complesso e intricato sistema di dighe e canali non è solo una testimonianza dell’ingegno olandese, ma rimane anche un aspetto vitale e giuridicamente vincolante della vita nei Paesi Bassi.