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Wu Zetian, la spietata imperatrice cinese che fondò la propria dinastia

Si chiamava Wu Zetian, ma divenne nota come Imperatrice Wu. Nata a Guangyuan il 17 febbraio 624 e morta a Luoyang il 16 dicembre 705, fu l’unica imperatrice cinese a riuscire a fondare la propria dinastia. Chiamò questa dinastia Zhou e regnò col nome di “Imperatore Shengshen” dal 690 al 705.

Come Wu Zetian divenne imperatrice

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Crediti foto: @Gary Todd, CC0, via Wikimedia Commons

Sappiamo che il padre di Wu Zetian era un artigiano che riuscì a ottenere un posto da sottuficiale, distinguendosi in particolare nella campagna militare del 617. Qui ottenne il titolo di duca di Taiyuan. Pare che l’imperatore Gao Zu, il fondatore della Dinastia Tang, in seconde nozze gli diede in moglie la figlia quarantenne di un parente della famiglia imperiale Sui. Questa donna si chiamava Yangda e diede alla luce tre figlie, fra cui proprio la futura imperatrice. Una volta diventata vedova, Yangda non ebbe alcun sostegno dalla famiglia d’oridine e neanche dai cognati di Wu Zetian.

Ma torniamo alla famiglia Wu. Pur essendosi elevata parecchio, l’ascesa del padre era troppo recente perché si potesse parlare di una grande famiglia. Così Wu, a 12-14 anni, entrò a far parte del gineceo di Tai Zong come concubina di talento. Si trattava di uno dei gradi più bassi. Di come funzionava l’harem dell’imperatore cinese, ne avevamo già parlato in precedenza. E anche l’anime The Apotechary Diaries, fra l’altro, parla nel dettaglio di questa tradizione.

Una volta entrata nell’harem, Wu ottiene un nuovo nome: Mei Niang. Non sapendo bene come interessare l’imperatore, Mei Niang rimase in questo limbo per 12 anni. Alla morte di Tai Zong, però, non essendo riuscita ad attirare neanche l’attenzione del principe ereditario, il futuro Gao Zong, ecco che dovette ritirarsi nel tempio buddhista di Gan Ye Si. Qui di solito si ritiravano le concubine vedove che non avevano avuto figli.

Su sollecito della famiglia Wang, però, Mei Niang venne fatta uscire da Gao Zong, grazie anche all’approvazione dell’attuale imperatrice. Questo perché tutti vedevano in Mei Ning una subalterna dolce, capace di allontanare l’attenzione dell’imperatore da Xiao Shu Fei, la principale rivale dell’imperatrice.

All’inizio Mei Niang si dimostra effettivamente docile e leale alla sua protettrice. Ma all’età di 28 anni, ecco che inizia a tramare e stringere alleanze, mostrando tutta l’ambizione finora nascosta. Riesce ad attirare l’attenzione di Gao Zong, al quale darà sei figli, ma non solo: riuscirà anche a creare una rete di fedelissimi, trovati fra i nemici dell’imperatrice.

Tecnicamente parlando Mei Niang è ancora una concubina, ma di livello superiore: è ora al livello di zhaoyi, quinta dama di corte nella gerarchia dell’harem. Inoltre è la prima per influenza dopo Gao Zong.

Un giorno una delle sue figlie neonate è trovata morta per strangolamento. Solo che il ritrovamento avvenne dopo la visita dell’imperatrice. Mei Niang accusa così l’imperatrice di omicidio. Nonostante le proteste dei ministri, riesce a convincere l’imperatore a revocarle il titolo di imperatrice. E nel 655 Mei Niang diviene finalmente imperatrice. Come prima cosa fece arrestare e giustiziare i ministri che le si erano opposti. E nel dubbio fece uccidere anche Xiao Shu Fei.

Inutile dire che ci sono alcuni storici che pensano che fu proprio Wu Zetian a uccidere la figlia, in modo poi da incastrare l’imperatrice.

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Crediti foto: @Public domain, via Wikimedia Commons

Comunque sia, l’ascendente di Wu Zetian sull’imperatore aumenta sempre di più. Questo anche perché l’imperatore, dopo un infarto, soffrì di salute cagionevole. Wu Zetian era sempre al suo fianco come consigliere. Trova anche il tempo di far inserire il suo clan di origine, i Wu, fra quelli di maggior importanza nel registro delle grandi famiglie.

Mentre allontana anche i ministri e i consiglieri a lei ostile, si sbarazza anche dei primi due figli dati a Gao Zong. Questi erano assai promettenti e apprezzati sia dall’imperatore che dai ministri, tanto da essere nominati principi ereditari. Questo almeno fino a quando Wu Zetian non decide di eliminare la concorrenza. Il primo morì avvelenato, il secondo assassinato dopo essere stato bandito da corte. E indovinate chi fu probabilmente l’artefice di tutto? Sempre lei. Di sicuro a Wu Zetian non va il premio di madre dell’anno.

Il terzo figlio, molto più docile (probabilmente aveva capito la lezione), divenne poi principe ereditario e in seguito imperatore con il nome di Zhong Zong. All’inizio fu Wu Zetian a rimanere a capo della politica, così come voluto da Gao Zong. Ma quando anche il terzo figlio, che era ormai imperatore, iniziò a prendere qualche decisione per conto suo (forse non aveva capito poi così bene la lezione), ecco che la madre lo fece dimettere, sostituendolo con Rui Zong.

Ma Wu Zetian stava già preparando la sua strada verso il trono. Prima cambia il nome di Luoyang in Shendu, non nascondendo il suo intento di spostare la capitale dell’impero. Poi dona nuovi titoli ai funzionari a lei fedeli e trova anche il tempo di reprimere una rivolta condotta da un dignitario bandito.

Intanto, nel tentativo di far notare a tutti il suo destino speciale, si fa portare da un nipote una pietra che si diceva essere scoperta nel fiume Luo sulla quale era casualmente incisa la frase “Venuta di una santa madre che riprenderà con clamore la funzione imperiale”. Chissà a chi si riferiva? E chissà chi aveva dettato le parole incise?

Tanto per non lasciare adito a dubbi, metti che ci fosse ancora qualcuno a corte che non avesse capito che aria tirava, si fa dare da Rui Zong e dai ministri l’appellativo di “Santa madre e imperatrice divina”. E si fa creare anche dei caratteri nuovi per sostituire quelli di origine. Mancava solo che si appendesse un cartello al collo ed era fatta.

Arriva il 690 e la Festa del doppio nove, quella durante la quale degrada Rui Zong al rango di principe ereditario e si auto proclama “Imperatore della dinastia Zhou”. Già che c’è, fa nominare in maniera postuma il padre come imperatore Xiao Ming e per lei prende il nome di Imperatore Sheng Shen. Anche il suo nipote preferito, Wu Cheng Si, ottiene un titolo.

Il suo regno fu caratterizzato da un mix di governo illuminato e dispotismo, oscillando continuamente fra i due estremi. Se da una parte decide di selezionare i funzionari pubblici scegliendo i migliori ed esaminandoli in maniera imparziale e se permette l’espansione del buddismo, dall’altra ecco che promosse l’uso di inquisitori per estorcere con la tortua informazione ai nemici, giustiziando qualsiasi persona pensasse fosse un suo rivale.

Tuttavia, consapevole che non sarebbe mai riuscita a creare una vera e propria dinastia (o meglio: poteva crearla, ma alla sua morte ci sarebbe stato di sicuro qualcuno che l’avrebbe distrutta), ecco che decise di lasciare il regno ai suoi figli, eredi della dinastia Tang. All’età di 74 anni raduna tutti i figli ancora in vita (non li aveva fatti fuori tutti) e decide di nominare come principe ereditario il maggiore dei due figli rimasti, quello che diventerà l‘imperatore Zhongzong. La storia narra il nipote prediletto, vistosi soffiare così il titolo di erede, morì per il troppo dolore.

wu zetian tomba

Nel 704 Wu Zetian si ammala ed è così grave da non riuscire a incontrare i ministri. Il primo ministro Zhan Jian cogli così l’occasione per far scoppiare una ribellione e l’imperatrice è costretta ad abdicare in favore del suo erede. Wu Zetian si ritira così nel palazzo di Shangyang e il figlio le dà il titolo di “Grande e santo imperatore Zetian”, probabilmente per darle un contentino (ed evitare di rimanere sul trono il tempo di uno starnuto). Wu Zetian muore poco dopo.

Su sua richiesta, cambiarono di nuovo il suo titolo in imperatrice prima di seppellirla in tali vesti vicino a Gao Zong. Fra l’altro il suo nome cambiò ancora diverse volte, salvo stabilizzarsi nel 749 in “Imperatrice Zetian Shunseng”.