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Tito, un imperatore, due mogli e un’amante

La visione della serie TV Those about to dies su Prime Video ha fatto sorgere qualche domanda: il generale Tito, poi imperatore, quante mogli ebbe? E la sua storica amante era davvero così invisa a Roma? Cosa c’è di vero in questa storia? Beh, effettivamente Tito ebbe due mogli e un’amante.

La vita sentimentale dell’imperatore Tito

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Crediti foto: @Louvre Museum , CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons

Tito fu imperatore di Roma dal 24 giugno 79 d.C. al 13 settembre 81 d.C. Appartenente alla dinastia Flavia, il suo nome completo era Tito Flavio Cesare Vespasiano Augusto. Nato a Roma il 30 dicembre 39, morì ad Aquae Cutiliae il 13 settembre 81. Come avrete notato il suo fu un regno assai breve, di poco più di due anni.

Secondo della dinastia Flavia a salire sul trono (il padre era il precedente imperatore, Vespasiano, mentre la madre era Flavia Domitilla maggiore), fu un importante generale. Suo fu l’intervento durante la ribellione in Giudea, quella durante la quale distrussero il secondo tempio di Gerusalemme. Il suo regno fu caratterizzato anche dal dover affrontare l’eruzione del Vesuvio del 79 e il successivo incendio di Roma dell’80. In generale, per quel poco che rimase sul trono, è ricordato come un buon imperatore.

In perenne lite col fratello Domiziano, relegato a ruoli più gestionali e burocratici dal padre (e anche lui sarebbe poi diventato imperatore alla morte del fratello), ecco che Tito, come molti imperatori, ebbe una ricca storia sentimentale. Anche se non tanto quanto altri imperatori.

Arrecina Tertulla – Arrecina Tertulla fu la prima moglie di Tito. Delle sue origini si sa poco in quanto la famiglia non apparteneva alla nobiltà, bensì all’Ordine equestre. Il padre era Marco Arrecino Clemente, un prefetto pretoriano sotto l’imperatore Caligola. Il fratello, invece, fu prefetto pretoriano sotto l’imperatore Vespasiano. Si pensa che Tertulla fosse imparentata con il ramo paterno di Vespasiano.

Ma di lei si sa veramente poco. Sappiamo che sposò Tito quando era ancora generale, nel 62. Si pensa che il matrimonio fosse un modo per aiutare la carriera politica e militare di Tito, ma anche per ripagare Vespasiano di aiuti dati quando era proconsole. Questo matrimonio durò veramente poco. Tertulla, infatti, morì senza dare figli maschi a Tito. I due, infatti, ebbero solamente una figlia, Giulia Flavia.

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Crediti foto: @Paolo Villa, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

Marcia Furnilla – Così, rimasto vedovo, ecco che nel 63 Tito si sposò con Marcia Furnilla. Questa volta la moglie di Tito, ancora generale all’epoca, arrivava dalla nobiltà. Tecnicamente parlando la gens Marcia era di rango plebeo, ma vantavano di essere discendenti del re Anco Marzio. Furnulla era la figlia del senatore Quinto Marcio Barea Sua (o forse del fratello Quinto Marcio Barea Sorano, la cosa non è ben chiara) e di Antonia Furnilla. Fra l’altro la sorella era Marcia, la madre dell’imperatore Traiano.

Anche di Furnilla non è che si sappia granché. Visse a Roma e nel 63 sposò Tito. La scelta fu politica, ovviamente, ma a quanto pare il padre/zio di Furnilla era anche amico di Vespasiano. Dunque si trattò di consolidare antichi legami.

Nel 64 Furnilla diede alla luce una figlia, Flavia. Il problema, però, è che, ad un certo punto, Vespasiano e Sorano ebbero qualche screzio, l’amicizia finì ed ecco che Tito e Furnilla dovettero divorziare nel 65. La famiglia di Furnilla, infatti, era caduta in disgrazia dopo essere rimasta invischiata nella congiura di Pisone.

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Crediti foto: @René-Antoine Houasse, Public domain, via Wikimedia Commons

Berenice di Cilicia – Ma oltre a due mogli, Tito ebbe una storica amante, la principessa Giulia Berenice di Cilicia. Nata nel 28 e morta dopo l’81, era la figlia di Erode Agrippa I, re d’Iturea. Sappiamo che Berenice ebbe un marito, Marco Giulio Alessandro, figlio di Tiberio Giulio Alessandro Maggiore, alabarca d’Egitto. Poi si sposò con Erode di Calcide, zio paterno e da lui ebbe due figli, Bereniciano e Ircano.

A soli venti anni rimase vedova, rimandendo alla corte del fratello, Erode Agrippa II. All’epoca nacquero alcune voci di corridoio che parlavano di una love story col fratello. Per evitate così lo scandalo collegato al supposto incesto ecco che sposò il re Polemone II di Cilicia. Tuttavia Berenice non è che tollerasse molto il nuovo marito e ben presto se ne tornò dal fratello.

Successivamente si innamorò, ricambiata, del generale Tito, il quale si trovava in Giudea a causa dell’omonima ribellione. Così nel 79 decise di raggiungerlo a Roma, proprio in occasione della morte di Vespasiano. Chissà, forse Tito voleva farne la sua regina ufficiale, ma i piani andarono a monte: i romani non vedevano di buon occhio una regina straniera. Già non avevano tollerato Cleopatra, secondo loro rea di aver corretto un potente romano, figuriamoci una donna della Giudea.

Così i due dovettero lasciarsi. Tito in realtà ci riprovò a riportarla a Roma, ma di nuovo i due furono obbligati dal malcontento romano a separarsi. Ovviamente nessuno sa come sia andata davvero. La corrente che denigrava Berenice la dipingeva come una donna dedita ai “vizi”, mentre c’è anche chi la considera un’eroina, costretta a separarsi dall’amore della sua vita come sacrificio per permettere l’ascesa politica di lui.