Questa incredibile scoperta arriva dal deserto dell’Arabia Saudita. Qui un team internazionale di archeologi ha ritrovato una rete di oasi fortificate circondate da mura, alcune risalenti anche a 4.000 anni fa. Precisazione: la foto che vedete in apertura si riferisce alla ricostruzione 3D di una delle suddette oasi.
Le oasi fortificate dell’Arabia Saudita

Alcune delle oasi, trovate grazie sia alle immagini satellitari che agli scavi nella zona nord-ovest del deserto arabico, erano difese da mura lunghe anche 8 chilometri. All’interno delle fortificazioni sorgevano vere e proprie città con tanto di pozzi d’acqua, campi pieni di raccolti e mandrie di capre e pecore.
Le mura avevano un duplice scopo. Ovviamente assolvevano a una funzione difensiva, ma erano anche un simbolo di potere. Come spiegato da Guillaume Charloux nello studio pubblicato su Antiquity, le mura potevano essere spesse anche 2 metri ed erano corredate di torri di guardia. Inoltre erano anche rinnovate e rinforzate generazione dopo generazione.

Lo studio ha confermato l’esistenza di ben quattro oasi fortificate, finora sconosciute e che vanno ad aggiungersi a Tayma e Qurayyah, oasi già note e con mura costruite a partire da 5mila anni fa:
- Khaybar: datata fra il 2250 e il 1950 a.C., le sue mura proteggevano coltivazioni di grano e palma da datteri
- Dumat al-Jandal: mura lunghe 2 km
- Hait: struttura simile a Khaybar
- Huwayyit: struttura simile a Khaybar
Gli archeologi sono rimasti colpiti soprattutto dalla longevità di questo sistema di oasi. Quelle più antiche risalgono all’età del Bronzo (3000-1200 a.C.) e molto probabilmente erano ispirate alla zona orientale mediterranea. Poi, durante l’età del Ferro (1200-550 a.C.), si espansero ulteriormente e in epoca romana tale modello raggiunse anche l’Arabia orientale.

Ma non solo: anche nel XIX e XX secolo oasi come Medina, Anaizah e al-Ula usano mura per proteggere i raccolti. La presenza di mura ci parla di una rivoluzione sociale in quanto chi le ha costruite non era certo una popolazione nomade, bensì una comunità stanziale che controllava e proteggeva risorse vitali, garantendo così la sopravvivenza della popolazione.
Questo sistema avrebbe poi contribuito all’ascesa dei regni carovanieri arabi. Questa scoperta modifica un po’ la percezione che si ha solitamente dell’Arabia: non era un deserto dominato solo dai beduini, ma già 5mila anni fa aveva delle società sedentarie complesse.