Manuela ChimeraNel riscoperto santuario di Apollo che si trova nella valle Frangissa, a Cipro, pare che ci siano delle tracce che portano alla presenza passata di alcune statue colossali. Gli archeologi stanno riesaminando i dati trovati e sono convintissimi di questa loro ipotesi.
La travagliata storia del santuario di Apollo a Cipro
In realtà la scoperta del santuario di Apollo in questione risale al 1885, quando l’archeologo tedesco Max Ohnefalsch-Richter lo riportò alla luce nella valle Frangissa, vicino all’antica città-stato di Tamassos (uno dei dieci regni di Cipro).
Il problema è che quegli antichi scavi, una volta terminati, furono riempiti e dunque non si sapeva esattamente dove sorgesse quel santuario. Così dal 2021 gli archeologi delle università di Francoforte e Kiel/Wurzburg si sono messi all’opera per cercare di capire dove Ohnefalsch-Richter avesse scavato nel 1885.
Così, nel 2024, finalmente gli archeologi sono riusciti a ritrovare il santuario di Apollo vicino al villaggio di Pera Orinis. I nuovi scavi hanno fornito nuovi dati. Per esempio, hanno trovato le fondamenta del santuario e un cortile.
Un comunicato stampa rilasciato dalla Repubblica di Cipro ha spiegato che gli archeologi hanno ritrovato più di 100 basi di statue, alcune delle quali dovevano essere di dimensioni colossali. Probabilmente queste basi un tempo sostenevano gigantesche statue votive in pietra calcarea, risalenti al periodo arcaico (quindi VII e VI secolo a.C.).ù
Gli archeologi hanno parlato di una scoperta sorprendente e hanno riferito che durante il riempimento del XIX secolo, gli archeologi dell’epoca non riconobbero molti dei frammenti di statue rinvenuti oggi.
Due basi, in particolare, presentano delle iscrizioni. Una riporta caratteri ciprosillabici di uso locale L’altra, invece, usa lettere greche per parlare dei Tolomei, i sovrani ellenistici d’Egitto che, all’epoca, controllavano anche Cipro.
Tali ritrovamenti indicano che il santuario fu un importante centro religioso, non solo durante il periodo arcaico, ma anche in epoche successive visto che costruirono successivamente un ampio cortile a peristilio. Probabilmente tale cortile era usato per dei banchetti cerimoniali.
Gli scavi hanno anche permesso di trovare diversi oggetti votivi di solito non presenti nei santuari di matrice ellenistica. Fra di essi figuravano perle di vetro marmorizzate e amuleti egizi in faience.
