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Ritrovata la quarta camera con affreschi etruschi risalenti al V secolo a.C. a Pontecagnano Faiano

In provincia di Salerno, a Pontecagnano Faiano, si trova una splendida necropoli etrusca risalente all’apogeo di tale popolo, oltre 2.500 anni fa. Ci sono oltre 10.000 sepolture ma, pensate un po’, quella ritrovata in questi giorni è solo la quarta tomba contenente degli affreschi etruschi originali e antichissimi.

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Gli etruschi abitarono il territorio di Pontecagnano tra XIII e IX secolo a.C., dando vita ad una florida comunità. Nelle aree limitrofe si trovavano però altre popolazioni importanti, come i Greci e i Lucani. I loro influssi non furono da nulla e anzi influenzarono gli etruschi stanziati nell’odierno territorio campano. Nel 268 a.C. la città divenne dominio di Roma e cambiò nome, nacque Picentia.

Tornando alle sepolture, queste sono estremamente varie. Vanno dall’Età del Ferro (IX-VIII secolo a.C.) fino al periodo imperiale romano (27 a.C.-476 d.C.). La tomba in questione risale precisamente al IV secolo a.C. ed è nota agli studiosi come “Il ritorno del guerriero“. Il nome deriva dagli splendidi affreschi al suo interno. Vediamoli più da vicino.

affreschi immagine cavaliere

Si tratta di una camera costruita per ospitare le spoglie di un uomo delle elites del tempo. La struttura fu realizzata in blocchi di travertino, e per raggiungerla si percorreva una scalinata molto ripida. Appena entrati si può ammirare, sulla parete di fondo, un cavaliere con un elmo d’oro lucido, su un cavallo bianco, che impugna una lancia.

Nell’affresco è presente anche la raffigurazione di un servo, ulteriore indizio della classe agiata del defunto. Sulle pareti laterali invece si trovano decorazioni con festoni e melagrane. Ma se pensate che le sorprese siano finite qui, vi sbagliate. Un altro elemento di eccezionale importanza si trova ancora prima di entrare nella tomba.

affreschi foto servitore

La porta d’accesso stessa è infatti decorata. Gli studiosi lo descrivono come un elemento eccezionale ed estremamente raro. Il grande ritrovamento dunque stupisce e non poco e incita alla ricerca continua di nuove ricchezze nell’area.