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crollo Maya

Lo studio del DNA antico svela dettagli sul crollo della civiltà Maya

Cosa ci fu alla base del crollo della civiltà Maya? A cercare di fornire nuovi dati ci si mette uno studio pubblicato sulla rivista Current Biology. In pratica, esaminando il DNA antico, è stato possibile avere qualche informazione in più sia sulla decimazione subita dalla popolazione Maya che sul crollo della civiltà.

Da cosa dipese il crollo della civiltà Maya?

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Crediti foto: @Seiichi Nakamura

Lo studio in questione ha analizzato il genoma di sette persone vissute a Copan, attuale Honduras, vissute dal 250 al 900 d.C. Lo studio ha permesso di scoprire che la popolazione Maya si ridusse drasticamente circa 1.200 anni fa. Shigeki Nakagome, professore associato di Medicina genomica presso il Trinity College di Dublino e coautore dello studio, ha spiegato a Live Science che i dati da loro esaminati indicano un netto declino del numero della popolazione.

Il che corrisponde ad altre teorie proposte dagli archeologi secondo le quali la popolazione Maya dell’epoca diminuì tantissimo, ma non si estinse del tutto. Secondo i ricercatori, a Copan, importante capitale della zona sud-orientale della civiltà Maya, il potere venne preso da estranei alla fine del 420.

Le interazioni fra abitanti locali e non avrebbero poi contribuito a generare cambiamenti sociali e culturali a Copan. Qu, infatti, nel 426 nacque la dinastia reale che governò poi per quattro secoli. Il capostipite di tale dinastia fu un uomo noto come K’inich Yax K’uk’ Mo’, un forestiero stando alle iscrizioni.

piramide maya

Esaminando il sequenziamento del genoma di sette persone sepolte a Copan, i ricercatori hanno scoperto che avevano tutte linee materne diverse. Due maschi, però, avevano la medesima linea cromosomica Y e furono seppelliti insieme. Un maschio, caratterizzato da una ricca sepoltura, era forse un sovrano di questa dinastia, mentre l’altro maschio forse era un potenziale sacrificio.

Questi uomini, però, non erano strettamente imparentati. Confrontano poi questo DNA antico con genomi sequenziati trovati in Siberia e nelle Americhe, ecco che i ricercatori hanno trovato prove di continuità genetica nella zona Maya, dal tardo periodo arcaico (quindi dal 3700 a.C al 1000 a.C.) e sino ai giorni nostri. Il che vuol dire che nella zona dominata dai Maya ci fu la persistenza di antenati locali.

Durante il periodo Classico dei Maya, poi, qui ci fu anche un afflusso di persone con origini messicane, provenienti dagli altopiani. Forse arrivavano anche da altri siti Maya, come Chichen Itza. Questi forestieri, forse membri anche essi della dinastia regnante di Copan, si mescolarono con la popolazione locale. Il che creò una popolazione con due principali ascendenze.

maya

Altri dati, poi, forniscono indicazioni in merito alla stima della popolazione Maya in diversi momenti specifici. La popolazione Maya sembra aver registrato una crescita notevole intorno al 730 d.C., raggiungendo quota 19mila persone. Forse fu l’avvento della coltivazione del mais a decretare tale aumento.

Successivamente, però, le dimensioni della popolazione iniziarono a calare intorno al 750 d.C., in coincidenza con l’inizio del crollo della civiltà Maya classica.